Il cinema fa bene ai bambini. Non assurge al ruolo di educatore (non sia mai, quello è imprescindibile prerogativa di genitori e maestri), ma se accanto a latte e biscotti della prima colazione, mettessimo un po’ della sostanza di cui sono fatti i sogni, cresceremmo degli adulti stupendi. Chi scrive ne è fermamente convinta. Naturalmente, che siano sogni a loro misura. Nell’infinita proposta che la settima arte sforna ogni anno per noi, abbiamo individuato sette film, fra animation e interpreti in carne e ossa, che meritano di essere visti. Dai bambini in primis.
Due saranno nelle sale nel 2017: Baby Boss e Blazing Samurai. Il primo sarà ispirato all’omonimo libro scritto e illustrato da Marla Frazee, disegnatrice californiana di letteratura dedicata ai più piccoli. Nuovo film animato della DreamWorks, diretto da Tom McGrath, in uscita il 13 gennaio, racconterà le avventure di un neonato dalla parlantina facile che gira armato di una valigetta 24 ore e del suo fratello maggiore, un bambino di sette anni geloso delle attenzioni riservate al Baby Boss. Per quanto rivali nella spartizione dell’amore materno, i due cuccioli dovranno imparare ad allearsi contro l’a.d. della Puppy Co., che mira a distruggere l’amore nel mondo.
Amore e, di contro, acerrimi nemici della pace nel mondo, sono anche gli elementi che intessono la trama di Blazing Samurai, cioè la storia di Hank, un cane che sogna di diventare un samurai per sconfiggere un felino che vorrebbe sbarazzarsi di tutti gli abitanti della città di Kakamucho. Non sarà il mondo intero, ma il parallelo è servito.
Bene. Ora che vi abbiamo dato due ghiotte anticipazioni, vediamo quali sono i capolavori del recente passato che dovrebbero formare la videoteca di ogni bambino nell’età dello sviluppo.
Una parabola efficacissima nel descrivere il processo emotivo che governa un’adolescente americana in crisi è INSIDE Out, più che un film, un incantamento per gli occhi, la mente e le orecchie. Il genio di Pete Docter della Pixar si è superato, regalando al mondo un’opera d’arte formato cartoon, dove cinque bellissime e necessarie emozioni cercano di trovare una difficile armonia nel corpo di una dodicenne in tumulto. Gioia e, soprattutto, Tristezza sono in grado di commuovere anche l’adulto più impenetrabile.
Ma l’incredibile di un film come questo, è che segue di pochi anni un altro capolavoro della Pixar come UP. L’amicizia che si crea sul grande schermo fra l’anziano col treppiede Carl Fredricksen e il boy-scout di otto anni Russell, entrambi portatori di una grande sofferenza sulle spalle, riempie il cuore di una purezza e di una fiducia nel genere umano che credevamo perduta.
Il nostro mini-viaggio nel cinema rivolto all’infanzia si conclude con François Ozon e il suo Ricky, storia d’amore e libertà. Un po’ di realismo alla francese, mescolato a una commedia surreale, in cui cullarsi e pensare che per l’umanità c’è speranza. Ce lo mostra un neonato dolcissimo, a cui spuntano ali di angioletto sulle spalle arrossate da due misteriosi ematomi. “Una via di mezzo tra i fratelli Dardenne e Walt Disney”, ha dichiarato Ozon. Un regista cinéphile che conosce così bene il mezzo da sfruttarne ogni potenzialità, compresa l’immaginazione del bambino accanto allo stile dell’artista.
Copertina: Blazing Samurai