di Rossella Romito
Il terzo principio della dinamica afferma che a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, proprio come il rinculo di una pistola che esplode un proiettile. È lo stesso spostamento d’aria che si percepisce una volta arrivati all’ultimo piano di Armani Silos. La luce, tema portante di questa sezione, riflette sugli abiti talmente preziosi da sembrare gioielli e inonda tutto quello che c’è intorno con la forza silenziosa di pietre e paillettes.
Questo, dedicato alla luce, è l’ultimo piano dello spazio espositivo ideato e progettato direttamente da Giorgio Armani che sorge in un edificio risalente al 1950 utilizzato per conservare cereali. Dopo gli interventi di ristrutturazione, adesso ospita una selezione ragionata delle collezioni dello stilista: 600 abiti e 200 accessori dal 1980 a oggi per offrire al visitatore una visione del suo mondo, quello che molti hanno definito “greige” per via del grande utilizzo di colori neutri.
La ricerca di semplicità, la predilezione per le forme geometriche regolari e il desiderio di uniformità si riflettono anche in un’architettura sobria e monumentale al tempo stesso, che fa tesoro della regola dell’ordine e del rigore. In controtendenza rispetto all’architettura contemporanea, Giorgio Armani ha ricercato la forma razionale, la sola in grado di poter rispondere con pragmatismo alle esigenze funzionali e l’unica capace di poter parlare il suo stesso linguaggio essenziale. Unico elemento distintivo è la finestra a nastro che segna il perimetro dell’edificio, quasi come una corona che aiuta a definirne la massa compatta.
Armani ha rivoluzionato il modo di vestire e di pensare, innescando un cambiamento che 40 anni fa si sentiva come necessario. La celebre giacca destrutturata, la fluidità dei tessuti, il rigore e il confine sottile tra maschile e femminile hanno generato una seduzione moderna senza precedenti e una nuova identità che sfida ancora oggi lo scorrere inevitabile del tempo.
Il percorso espositivo si snoda per temi che hanno ispirato e continuano a ispirare il lavoro creativo di Giorgio Armani: così al piano terra si incontra la sezione Daywear, al primo Esotismi, seguita, al secondo livello, da Cromatismi ed infine il terzo e ultimo piano è dedicato alla tematica della luce.
La passione per la gamma cromatica di Matisse, il design minimalista che strizza l’occhio alla porcellana e all’arte sartoriale cinese, il floreale e le trasparenze che – in una sintesi armoniosa – tendono insieme a nascondere e rivelare il corpo, la fusione tra la rigidità dei capi maschili e la morbidezza di quelli femminili sono palline impazzite in un flipper di visioni che hanno contribuito a ridisegnare un pezzo di storia della moda internazionale.
Per saperne di più: www.armanisilos.com
Copertina: Armani Silos, ngresso al piano terra con la sezione Daywear, foto Davide Lovatti