«Il terzo luogo non è il luogo in cui abiti. Ma ti ci puoi sentire come a casa. Non è il luogo in cui lavori. Ma ci puoi trovare sempre nuovi stimoli. Il terzo luogo è il posto giusto per riscoprire se stessi e incontrare gli altri, il luogo in cui il tempo scorre lento insieme ai libri, le persone, le idee».
Sarzana, centro storico. Una chiesa, un vicolo, e poi eccola lì: la libreria Il terzo luogo. Alessandro Lana ha curato ogni particolare per creare un ambiente originale e accogliente: come risultato Il terzo luogo non è solo un negozio di libri ma uno spazio dove trascorrere tempo, ritrovarsi, scambiare idee, o dove passare qualche momento rilassato. L’odore della carta nuova si mescola al profumo del caffé, al chiacchierare di libri e di esperienze, alla musica, ai colori delle copertine, delle opere d’arte.
Secondo Il terzo luogo, «i libri non sono la vita perché da soli non si bastano. Siamo noi, con il nostro vissuto e i nostri desideri, a dar loro quella scintilla di vita che li fa così speciali. Senza il lettore che li legge, li pensa, li racconta, i libri sarebbero oggetti monchi. L’unica vita che abbiamo non ci basta. I libri sono le vite. Ed è per viverne tante altre che continuamo a leggere e a cercare le storie. Senza i libri che ci fanno vivere mondi, epoche, esperienze, noi saremmo persone incomplete».
Il terzo luogo è uno spazio finalmente restituito ai suoi legittimi abitanti: i lettori, che oltre a libri, cartoleria e oggetti trovano incontri con gli autori, reading, gruppi di lettura, laboratori di scrittura; uno spazio mostre, la sala di lettura, la connessione Wi-Fi; tè, caffè, infusi, cioccolata, vini. Insomma: un rifugio perfetto.