Forse da solo non vale il viaggio, ma se siete dalle parti di Mosca non mancatelo. A fine giugno ha riaperto al pubblico – dopo oltre 17 anni di lavori e ben 70 milioni di euro spesi – il Московский планетарий, il più grande planetario del mondo e uno dei più attrezzati.
La sua è una lunga storia: costruito per volere di Stalin nel 1929 allo scopo di esaltare i fasti della scienza sovietica, divenne in seguito uno dei luoghi più affascinanti di Mosca, accessibile a tutti per pochi copechi. Molte le aree tematiche del nuovo polo museale: ampia collezione di meteoriti e pietre lunari con certificato di autenticità, più la sezione Urania, dedicata agli antichi strumenti astronomici, al primo piano. Il secondo piano è dedicato al sistema solare e all’astronautica, con plastici e modellini dei lanciatori, capsule e stazioni spaziali.
Nella cupola (25 metri di diametro) si trova il planetario vero e proprio, dove un proiettore Universarium M9 della Zeiss a 32 lenti mostra più di 9000 stelle e oggetti celesti; qui vengono proiettati anche documentari e viaggi nel cosmo in alta definizione e 3D. Sul tetto dell’edificio si trovano una piattaforma astronomica con telescopio, una sfera su cui è rappresentata la mappa del cielo, il più grande pendolo di Focault della Russia (oltre 50 kg), una collezione di meridiane.
Non mancano l’area interattiva dedicata ai bambini, i punti ristoro, le sale per meeting e conferenze, e ovviamente i negozi di souvenir. Il nuovo planetario punta sull’apprendimento attraverso il divertimento e potrà accogliere ogni anno fino a 1,5 milioni di visitatori. Belli i tempi in cui per vedere le stelle bastava puntare il naso all’insù…
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