A partire da ottobre la professoressa Mayumi Mezaki Sensei sarà in Italia (Parma) per una serie di lezioni.
Ore 18.30, ecco la maestra Mayumi Mezaki un incontro unico, la possibilità di trovarsi con una persona speciale che conduce un’esistenza speciale. All’insegna della serenità assoluta e della tranquillità, almeno questo è quello che trasmette.
Avvolta in uno scialle chiaro, nonostante il caldo, perché non sopporta essere punta dalle zanzare e di questa stagione ne circolano ancora parecchie, capelli raccolti e sorriso perpetuo. Decidiamo di filmare l’intervista, ovviamente non pone alcun veto alla nostra richiesta, anzi si mostra particolarmente lusingata. La facciamo sedere nella zona più illuminata della stanza in modo tale che l’oscurità non tradisca la sua bellezza.
Sicuramente la differenza linguistica è un divario profondo, ma sembra ugualmente capire le nostre domande, ancora prima che l’interprete ci venga in aiuto. La capacità di esprimersi anche attraverso gesti semplici e sorrisi ci permette di entrare subito in sintonia. L’argomento è ostico, l’ikebana. La letteratura in merito è assai vasta e spesso banale, sicuramente è un’arte che oltrepassa la soglia del trascendente, come tutte le pratiche orientali. E’ un armonico incontro tra arte, filosofia, religione e doti manuali. Di fronte a tutto ciò il nostro timore è quelle di apparire troppo ordinari.
Maestra Mayumi – quanto l’arte dell’ikebana ha avuto la capacità di penetrazione nella cultura occidentale? – È uscita dal Giappone dopo il 1945 a guerra ultimata e persa, raggiungendo in modo particolare gli Stati Uniti e poi l’Europa. Già proprio gli Stati Uniti ma è stato grazie alla loro apertura che si è potuta diffondere quest’arte. Ci sono tanti stili diversi e tante scuole diverse. La più antica è la scuola Ikenobo, il prossimo anno si festeggeranno i 550 anni dalla fondazione. Il concetto fondamentale è quello di ricreare l’universo attraverso la composizione. Questa è una scuola che pone grande attenzione alla parte spirituale piuttosto che quella prettamente estetica. L’arte dell’ikebana è stata creata per alimentare e dare voce alla sfera più mistica, la praticavano anche i samurai. Sicuramente il grande fascino per l’occidente sta nella possibilità di comprendere la spiritualità del gesto e ricavarne serenità interiore.
Quanto è arte, religione e tecnica?
Bisogna vivere una vita cercando tutto (arte e spiritualità). Tramite l’Ikebana si possono esprime diversi sentimenti compreso quello religioso, infatti si può creare una composizione per ringraziare Dio, come per festeggiare un compleanno o per sottolineare l’importanza di una ricorrenza. Maestra Mayumi continua e afferma – Tutte le volte che vado a Firenze e vedo la Primavera di Botticelli e ammiro tutte le piante che sono rappresentate in questa grande tela, correttamente riportate dall’artista, tipiche del periodo primaverile, mi rendo conto che il popolo italiano ha grandi doti per poter apprezzare la natura nella sua completezza. In particolare, per l’arte dell’ikebana è fondamentale concepire lo spazio intorno alla natura, dalla natura si ricava lo spazio vitale e personale. Il percorso è quello del pensiero (filosofia-religione) per giungere alla pratica e dalla pratica si ritorna alla zona spirituale.
In cosa consiste e come manualmente si realizza?
Grande importanza assumono i materiali e la scelta preliminare di tutto ciò che si trova in natura: bisogna avere la capacità non solo di acquisire delle nozioni vedendo ma anche sentendo, a livello tattile. Ancora – In occidente, quando si realizza una composizione floreale si tende ad abbondare: l’aspetto prettamente decorativo è legato al concetto di abbondanza. In oriente è nettamente il contrario, si toglie, ciò che resta ha il compito di delimitare e disegnare lo spazio circostante. L’Ikebana è l’essenza della semplicità e sobrietà, solo in questo modo si riesce ad entrare in contatto realmente con la natura e con il contesto che ci circonda.
Dalla filosofia alla pratica. Lei viene nel nostro paese a tenere un ciclo di lezioni. Cosa si aspetta e a quale livello di conoscenza si può arrivare?
Ci sono alcune regole, fondamentali, dispensatrici dell’apprendimento. Per i principianti, la regola primaria è quella di cercare la tranquillità, per entrare in comunicazione con i materiali e poterne scoprire la bellezza. Cercare sempre di fare molta pratica e di capire profondamente la natura. Entrando in sintonia con la natura se ne colgono le regole, quelle stesse che permettono di capire la vita, intesa come andamento ciclico. Nulla di quello che esiste in natura viene scartato. Ecco perché possiamo parlare di conoscenza totale. Bisogna essere pronti a tutto questo.
L’incontro si chiude con un foglio bianco e una dedica a tutti i presenti, giusto per non smentire il bisogno di essenzialità orientale.
Informazioni
L’Associazione Aiki Juku Parma è lieta di annunciare il ritorno a Parma della maestra di Ikebana Mayumi Mezaki che terrà alcuni laboratori presso il dojo di Borgo san Giuseppe 26/A.
Gli orari dei laboratori sono i seguenti:
giovedì 6 ottobre 19.30-21.30
venerdì 7 ottobre 16.00-18.00 e 18.30-20.30
sabato 8 ottobre 10.00-12.00 e 15.30-17.30 (in caso di richieste eccedenti, anche 18.00-20.00)
Per informazioni e iscrizioni, scrivere a info@aikijukuparma.com o telefonare al 339.8205742.
Breve biografia
La professoressa Mayumi Mezaki Sensei vive in Giappone. Dal 1990 tiene corsi di Ikebana in Italia, dove si reca tre volte all’anno. Nel 2006 viene invitata in Italia in qualità di esperta di Ikebana dall’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone, partecipando alle iniziative realizzate in diverse città. Nell’ottobre 2010 tiene una mostra personale a Milano. Ha creato Ikenobo Study Group, con sede a Roma, che si dedica alla presentazione e alla diffusione dell’arte dell’Ikebana.