Giampaolo Ricò nasce a Parma dove, attualmente, vive e lavora.
La fotografia occupa, da sempre, il suo tempo e, una volta conclusi gli studi, inizia l’attività occupandosi inizialmente di still-life, con una cura assoluta dei particolari.
A New York, frequenta un lungo stage presso Visual Studies Workshop. Contemporaneamente, lavora come assistente presso Roberto Brosan, Pete Turner, Michail Tcherevkoff e per alcuni shooting presso lo studio di Richard Avedon.
Al rientro dal lungo periodo newyorkese, apre il primo spazio a Parma, dove inizia il contatto diretto con i clienti continuando il genere still-life e cominciando ad interessarsi del mondo della moda ma sempre con il dovuto distacco.
Fra gli altri studi che Giampaolo Ricò esegue in questi 25 anni di fotografia assume grande importanza l’osservazione dei Fiori. Questo inizialmente parte come analisi fotografica personale poi si trasforma in un resoconto chiarissimo dei continui cambiamenti interiori che si susseguono evidenziando il rapporto tra il fotografo ed il proprio tempo.
I fiori di Giampaolo Ricò non vogliono essere una rappresentazione delle splendide forme, degli inimitabili colori che la natura ci mette a disposizione ma piuttosto una lettura interiore di “atteggiamenti” che i fiori assumono a secondo di come vengono guardati.
La raccolta e la selezione di tutto il materiale realizzato ha permesso la realizzazione di un volume edito da Fermoeditore dal titolo UNO. Ogni immagine è accompagnata da una frase, un ricordo del fotografo, un momento importante della propria vita, l’essenza di un passaggio fondamentale della propria esistenza espressa attraverso atteggiamenti della quotidianità: incontri, passeggiate, corse, matrimoni emozioni e conversazioni.
Tutto rimanda a quello scatto ma soprattutto quel fiore rimanda a quel momento che può fare parte della vita di tutti noi. Sfogliando il libro si può avere la sensazione di assaggiare momenti aulici nel guardare le immagini attraverso pensieri comuni.
Per interpretare i fiori l’autore si è servito di un banco ottico 4×5, di pellicole piane e di un particolare tipo di luce, portata dove serve da una fibra ottica di costruzione americana.
Fermoeditore ha studiato per queste immagini un grande formato, una copertina dallo stile essenziale e rivestita in PVC a effetto retinato (ispirato alle pellicole diapositive fotografiche, utilizzate da Ricò nei suoi lavori); l’interno è valorizzato da una carta ad alto spessore, le immagini brillanti “forano” la pagina, i testi sono ottenuti con la sovrapposizione di verniciature lucide e opache.