Arrivarci non è troppo facile, ma il gioco vale la candela. Si chiama Mulino in Pietra, ed è un agriturismo: ristutturato con pazienza e amore da Luigi Pinchiorri, accoglie a braccia aperte chi voglia spingersi nel cuore dell’Appennino reggiano.
Per la precisione, quello che una volta era il Mulino di Leguigno è situato sulla sponda sinistra del torrente Tassobbio, a valle rispetto alla frazione di Mulino di Cortogno. Le prime informazioni documentate sulla presenza della fabbrica risalgono al 1821, quando il mulino era condotto dal proprietario Prospero Ferri. Si pensa che un primo nucleo fosse già presente intorno al XVII secolo; successive le aggiunte di altri fabbricati, l’ultimo dei quali realizzato alla fine dell’800 con funzione abitativa. Oggi il complesso si presenta come nei primi anni del ‘900.
Due fabbricati a forma di “L” chiudono un cortile pavimentato con pietre locali, che fanno assumere al Mulino la forma di corte aperta. La parte più antica è quella sul lato sinistro (a nord) e ospitava la fabbrica del mulino e la parte abitativa: nonostante le dimensioni contenute, fino ai primi anni del ‘900 sembra abbia ospitato 4-5 famiglie, per un totale di circa 40 abitanti. Il fabbricato sul lato destro aveva invece funzioni agricole, con tre stalle al piano terra, altrettanti fienili al piano superiore, e un fabbricato aperto per il deposito di attrezzi agricoli.
I locali dell’antico mulino sono ancora in buone condizioni nonostante non siano più in funzione dal 1935: forse proprio grazie all’abbandono si sono salvati dai cambi di destinazione d’uso e dalle relative ristrutturazioni. Dall’interno del mulino si accede attraverso una piccola scala in pietra alla “cucina del mugnaio”, un raro esempio di locale di abitazione civile ancora intatto dopo quasi 400 anni. Tutto il complesso è davvero suggestivo.
Immerso nel verde, il Mulino in Pietra offre tre camere essenziali e dal sapore antico, vende prodotti fatti in casa, svolge attività di fattoria didattica. I locali dell’antico mulino formano un piccolo e interessante museo a visita libera. Ottimo e a prezzi accessibili il ristorante, con ricette della tradizione reggiana e piatti basati sui prodotti locali e aziendali. Tipici del Mulino sono il risotto al tosone (parmigiano fresco di pochi giorni), le tagliatelle barricate, il carpaccio di arrosto di lonza con salsa di sedano limone e rucola, gli arrosticini di filetto di maiale. Ciliegina sulla torta, in estate la corte ospita concerti di blues, jazz, rock e musiche tradizionali.