Saša Černiy. «Le Satire», raccolta di poesie del 1907-1922
La raccolta «Satire» comprende 121 poesie ed è divisa in sette capitoli: «A tutti i poveri di spirito», «Il quotidiano», «Stalle di Augia o reparto letterario», «Tributo involontario», «Messaggi», «La provincia», «Satire liriche». Oltre alle sette illustrazioni doppie e alle 14 pagine con illustrazioni singole, alcune pagine hanno disegni a china stampati su carta semitrasparente, che danno una certa leggerezza alla lettura e non rendono il libro troppo “pesante” alla vista.
Le illustrazioni sono formate da una combinazione di disegni a china con fotografie dei giornali di San Pietroburgo del 1907-1922, unione che permette di avere una “lettura” contemporanea delle poesie senza perdere il legame con l’epoca dell’autore. La tecnica di montaggio nelle illustrazioni dà impulso al pensiero creativo e crea legami interni fra l’azione descritta nelle poesie, il tempo dello scrittore e dell’illustratore, e lo spazio del libro. Il principio del montaggio è ancora più interessante quando si rivolge al linguaggio dei simboli, metafore, associazioni (sia letterarie che figurative), legati non direttamente l’uno all’altro ma attraverso un’idea comune che resta “fuori campo”.
Raggiungere la profondità psicologica e filosofica con metodi visivi semplici è più difficile che usare un qualsiasi effetto speciale. Un grafico, avendo come strumento solo il foglio bianco e la china nera, deve riuscire a “dire” tutto con il minor numero di mezzi. La grafica a china in bianco e nero è come una poesia: se in un racconto un concetto può essere spiegato in un’intera pagina, in una poesia lo stesso concetto è espresso in poche righe. Dunque, la poesia è più compressa (come l’essenza di un profumo) è più figurata ed espressiva, definita come una formula, un simbolo. Allora l’opera guadagna in emozione ed energia, perché rimane sempre quella pienezza “fuori campo”, quel significato nascosto elaborato dall’autore. Da qui nasce la profondità nell’opera: il lavoro in tante fasi, trasformato poi in brevità poetica. Proprio questo concetto ho cercato di realizzare nelle illustrazioni per le poesie di Saša Černiy.
Poeta, prosatore e traduttore, Aleksandr Glikberg, nato a Odessa nel 1880, scrive sotto lo pseudonimo Saša Černiy. Ha vissuto e lavorato a San Pietroburgo e a Parigi (dove morì nel 1932). Dedicò la sua vita alla letteratura, collaborò con numerose riviste satiriche di San Pietroburgo, che dopo l’abolizione della censura preventiva spuntavano come funghi dopo la pioggia. Le osservazioni sarcastiche di Černiy, rivolte al regime statale, alla politica e alla vita quotidiana, nacquero una dopo l’altra. La raccolta di poesie “Satire”, con una dedica ironica “a tutti i poveri di spirito”, rappresenta una maschera satirica di un piccolo borghese intellettuale, denuda la miseria, il vuoto e la monotonia di una vita piena di affanni in tutti i campi dell’essere sociale e letterario, combinando il sarcasmo con note di pessimismo, nelle quali non manca però la tenerezza.
Queste sue poesie, ricche di chiarezza di pensiero e precisione di stile, rimangano attuali anche oggi. Gli epiteti immaginari e una serie continua di aggettivi ben scelti rendono la lettura molto “appetitosa”… dopo la decima lettura la poesia s’imprime nella memoria e accade perfino di citarla in vari momenti della quotidianità.