Pedalare è di moda. Forse perché c’è un risveglio della coscienza green, perché la bici è comoda e poco ingombrante o più semplicemente perché il prezzo della benzina è alle stelle? Non c’è un’unica risposta, ma sicuramente è un fenomeno di tendenza e tutte le griffe ne hanno subito il fascino. Anche il design, durante lo scorso Salone del Mobile, ha reso omaggio alle due ruote con modelli firmati da griffe importanti, mostre e pezzi unici.
Dolce & Gabbana hanno presentato la loro bicicletta leopardata di lusso, dipinta a mano in edizione limitata e numerata. Anche Alviero Martini 1a classe, in collaborazione con Olmo, ha lanciato la City Fashion Bike dal sapore rétro con telaio e manubrio rivestiti in pelle e sella Old England. L’unico dettaglio moderno sembra essere la borsa posteriore asportabile con custodia per iPad. Nel 1980 fu però Hermès firmare la prima bici griffata. Invece la classica olandese Batavus è stata rivisitata nel 2008 rivestendola con morbida pelle Taurillon Clémence nei colori distintivi della maison. Anche gli accessori che servono a “vestire la bici”, ovvero il trend della “velosofia”, sembra aver preso piede in California, dove vanno a ruba campanelli a fiori e i sellini a cuore di Electa.
Levi’s ha lanciato una linea di jeans dedicata ai commuter, ovvero chi utilizza la bicicletta per recarsi sul posto di lavoro. I Commuter sono, infatti, i primi jeans in tessuto impermeabile con dettagli catarifrangenti. Per agevolare questa nuova community di urban biker, in rapida crescita soprattutto negli Stati Uniti o nel Nord Europa, l’olandese VANMOOF ha da poco lanciato la linea M2 con un innovativo sistema d’illuminazione, che garantisce al ciclista un fascio di luce con un’ampiezza visuale di 320 gradi. La luce resta accesa anche quando la bici è ferma. Tutto per potersi muovere in città in completa sicurezza, anche di notte.
Anche l’Italia si sta sensibilizzando al tema. È infatti in corso d’esame alla Commissione del Senato una proposta di legge sulla sicurezza dei ciclisti, nata in seguito a un appello sul quotidiano britannico The Times e poi messa in rete in tutta Europa. Infine, se vi siete scoperti amanti delle bici e The Sartorialist è la vostra bibbia, potreste anche innamorarvi di Cycle Chic.