Si chiama The Cal, quasi fosse l’unico e solo calendario al mondo. Nato nel 1963 da una geniale operazione di marketing della Pirelli UK che ha saputo trasformare un gadget da camionisti in ricercato cult, il calendario Pirelli è un oggetto del desiderio – solo un ristretto numero di clienti importanti e di VIP lo ricevono in omaggio – che ritrae oggetti del desiderio. Sospeso nel 1967 e dal 1975 al 1984 (per la crisi petrolifera e per la mancanza di budget), dopo quarantadue edizioni The Cal è oggi una sorta di antologia di grandi fotografi e di supemodelle che iniziarono la propria carriera con quegli scatti, nonché una testimonianza del cambiamento di mode e gusti estetici nel corso degli anni.
Simbolo di erotismo in anni di pruderie e ricercato pezzo da collezione (17mila le copie numerate per l’edizione 2015), The Cal è celebrato a Milano fino al 22 febbraio dalla mostra Forma e Desiderio. The Cal – Collezione Pirelli, con una selezione di circa duecento fotografie distribuite in cinque stanze e organizzate secondo un itinerario tematico, accostate per relazioni, analogie, citazioni, contrasti.
Nella prima sezione, L’incanto del mondo, riecheggiano le atmosfere di Love Story e dei primi film di James Bond; torneranno come rimandi in edizioni successive (John Claridge, Herb Ritts, Bruce Weber e altri). Una delle caratteristiche più ricorrenti in The Cal è la citazione dotta: così la sezione Il fotografo e la sua musa (sedotti dall’arte) affianca l’omaggio di Arthur Elgort a Leni Riefenstahl (1990) a quello di Clive Arrowsmith (1991) che cita Delacroix, Velázquez, Rembrandt; Annie Leibovitz ricalca con precisione alcune immagini famose. Si passa poi a Lo sguardo indiscreto, sala dedicata alla trasgressione e a un erotismo provocatorio ma non privo di umorismo.
La natura dell’artificio indaga il modernismo fotografico: qui il limite estremo è toccato da Nick Knight, che arriva sull’orlo dell’astrazione pura. Infine, Il corpo in scena esplicita la “macchina”, composta di set, persone, arredi scenici; il momento clou è di Peter Lindbergh: nel 2002 mostra la modella che interpreta sé stessa mentre interpreta il Calendario.
A sintesi dell’intera sequenza d’immagini resta lo stupore generato dalla poliedricità del corpo femminile, capace di lasciarsi plasmare in mille forme – atlete dell’antica Olimpia, creature mitiche del Sol Levante, eroine o dee – di prestarsi alla pop art come allo sfacciato erotismo anni ’80, di mostrare le infinite sfaccettature dell’eterno femminino senza svelarne nessuna. Fra Naomi Campbell, l’immancabile Kate Moss, la solare Sophia Loren e le altre, il privilegio della foto sulla copertina del catalogo spetta a Carrè Otis; a sorpresa durante il percorso, una vetrina con alcuni memorabilia ospita la guêpière indossata da Monica Bellucci.
Esistenzialista, essenziale e sublime nel suo bianco e nero, una foto scattata da Lindberg in California nel 1996 saluta il visitatore alla fine del percorso: la modella di schiena, nuda, osserva il deserto appoggiata al fondo nero del set fotografico.
FORMA E DESIDERIO
The Cal – Collezione Pirelli
A cura di Walter Guadagnini e Amedeo M. Turello
Milano, Palazzo Reale
fino al 22 febbraio 2015