I futuristi avevano le loro tanto care “parole in libertà”. Il nuovo secolo, nonostante l’avvento dei libri digitali e degli e-book reader, trova la sua forma di libertà editoriale nel bookcrossing (da book che in inglese vuol dire libro e crossing che significa attraversare, l’unione dei due termini suona come “incrociare un libro”). Un’iniziativa nata nel 2001 che consiste, sostanzialmente, nel distribuire gratuitamente libri identificati da un codice per poterne poi seguire il percorso. La distribuzione avviene con iniziative dedicate e gratuite durante le quali si sparpagliano volumi in giro tra città e natura. Vale tutto e qualunque luogo o posto è ben accetto a patto che i libri siano reperibili così da poter continuare il loro viaggio di mano in mano.
La letteratura, si sa, fa volare e viaggiare ma con il bookcrossing lo spostamento diventa reale e aggiunge un carattere “social” alla dimensione letteraria che in genere è più intima e solitaria, perché le iniziative prevedono la partecipazione dei membri e dei volontari delle varie associazioni e con il codice identificativo unico consente a chi lo ritrova di darne notizia così da mettere in relazione lettori e possessori temporanei.
La filosofia che c’è alle spalle è semplice e poetica, si tratta della volontà (sogno o tentativo sono varianti ben accette lo stesso) di “rendere il mondo intero una biblioteca” oltre ovviamente al desiderio di far girare la cultura, il sapere, la letteratura. E se da un lato esistono i siti, gli incontri e le iniziative “ufficiali” (per rendere libero un libro bisogna registrarlo sul sito e avere il codice identificativo, ndr), dall’altro queste attività hanno scatenato una serie di azioni letterarie collaterali che seguono gli stessi principi, quelli di disseminare le città di libri e punti di raccolta e scambio, ma senza essere, per così dire, certificate, come l’iniziativa Libera libri, che ne è una variante, con maggior contatto diretto tra le persone.
Circoli e siti di bookcrossing esistono in tutto il mondo, e anche il nostro Paese fa la sua parte (il sito ufficiale del bookcrossing Italia è www.bookcrossing-italy.com, con informazioni sugli incontri, sui volumi e sulle dinamiche di partecipazione) sia con le iniziative legate al circuito riconosciuto internazionale, sia con eventi diversi. Che siano registrati, identificati, marchiati, l’importante è che i volumi girino, fino a compiere chilometri passando di mano in mano e contribuendo a far circolare la cultura e il sapere.
Se scambiarvi libri tra amici non vi basta più provate a guardare bene nelle strade delle vostre città, magari potreste inciampare in un volume libero.