Cara mamma, finalmente, siamo arrivati in Egitto, il Paese delle piramidi e delle faraone. Di Faraone, fino ad ora, non ne abbiamo viste, di piramidi qualcuna. Come tu sai, sono molto alte e grosse: pensa quanti camions pieni di pietre avranno dovuto impiegare gli antichi Egizi! Quante ruspe, gru, carrelli elevatori! Devono proprio essere costate care. Erano un popolo strano questi Egizi! Dovevano avere una grande passione per gli animali da cortile: le faraone le hanno seppellite quasi tutte sotto terra, in tombe grandissime, tutte pitturate a colori vivaci e piene di ogni ben di Dio. Oro, pietre preziose, armi raffinate, sarcofaghi, letti, vasi decorati. Cose stupende, da fare invidia ai migliori manufatti coreani e di Taiwan. Una di queste faraone, si chiamava Tutankhamon, è morta molto giovane, e la guida mi ha raccontato che entrando nella sua tomba vieni colpito da una maledizione. Io sono rimasto fuori e sto bene. Anna è entrata e da quel momento soffre di dissenteria. Molti altri devono essere penetrati nel sepolcro della faraona, perché i bagni, nei ristoranti frequentati dai turisti, sono sempre occupati.
Ti dicevo che gli antichi Egizi erano molto bizzarri. E’ vero. Pensa che osservando alcuni bassorilievi (sono tanto carini!) ho scoperto che camminavano sempre di profilo, col capo parallelo alle spalle e le mani in posizione «Karatè». Ho provato a imitarli per qualche ora, ma mi muovevo a fatica e tutta la gente si burlava di me. Queste stranezze penso si possano spiegare solo con motivi religiosi. L’Egitto, cara mamma, è un paese curioso. Sono rimasti molto indietro. Hanno chiese vecchissime (le chiamano ancora templi, pensa té): alcune risalgono al secondo millennio avanti Cristo e benché costruite senza l’apporto del cemento armato sono molto grandi e funzionali. Ce n’è una interessante a Karnak, conservata quasi intatta. Dentro è collocata in bella mostra la statua di una signora (?) col corpo di leone e la testa di donna: la guida dice che finge! Che burlona! Abbiamo visitato un’altra birbona «che finge» (o sfinge) davanti alle piramidi di Giza, era molto più grande: mi sembra di averla già vista su qualche libro. Anche se ci sono tante vecchie chiese, la gente è poco religiosa. Gli Egiziani bestemmiano molto. La mia guida, per il resto una persona molto educata, dice sempre questo è il «Dio coccodrillo», questo il «Dio serpente», questo il «Dio ibis»… devo dire che nel bestemmiare hanno più fantasia dei toscani.
Fine prima parte