L’Africa: terra dalla cultura ancestrale, terra di conquista, di guerre, di dittatori da avanspettacolo, ma anche e soprattutto terra meravigliosa dagli spazi immensi e incontaminati, di luoghi da sogno, luoghi e atmosfere talmente belle da far “ammalare”, terra di conquista… non la conquista intesa come sopra descritto però: stavolta intendo la conquista dello Spazio.
Mhhh… percepisco perplessità nel vostro sguardo…
Fotografia Europea è finalmente iniziata e come ogni anno andarci è sempre un gran piacere perché ho la certezza che troverò “perle” da condividere con voi; quest’anno la “perla” delle mostre è stato trovare, o meglio, ritrovare le immagini di Afronauts (meraviglioso il pluri-premiatoepraticamenteintrovabile libro, n.d.r.) di Cristina de Middel, fotografa spagnola classe ‘75.
Afronauts ricostruisce in chiave onirica e vagamente surreale una storia vera sulla quale, però, l’autrice vuole farci riflettere (e ci riesce, ve l’assicuro): nessuno ritiene plausibile che l’Africa – e più nello specifico lo Zambia – possa conquistare lo spazio; meglio ancora, prima la Luna e poi Marte, «con un’astronauta, due gatti e un missionario» come affermato da Edward Makuka Nkoloso, Direttore della National Academy of Science, Space Research and Philosophy dello Zambia nel 1964. Dopo tutto, anche se «talvolta non condividiamo lo stesso livello di progresso tecnologico, tuttavia condividiamo gli stessi sogni» racconta l’autrice.
La De Middel restituisce lo spirito che ha animato l’impresa di Makuka Nkoloso, racchiudendo quella vena di nostalgia verso desideri “impossibili” che ognuno di noi ha provato almeno una volta nella vita: il fulcro del progetto riguarda il modo in cui guardiamo ai sogni, anche quelli più strampalati, nei quali però rimane sempre presente una grandissima dignità; dignità generata sempre dal “crederci”.
Il desiderio “impossibile” di Makuka Nkoloso, totalmente incredibile ma allo stesso tempo tenero come il pensiero di un bambino e fragile come un’astronave di cartone, rivive così attraverso le ambientazioni fantastiche che la De Middel ricostruisce tra Alicante, i sobborghi di Madrid, il Senegal e il Mar Morto, pescando fortemente nell’iconografia dei B-movies anni Sessanta in particolare e da tutto il cinema low-cost in termini più ampi (basti considerare che i meravigliosi costumi sono stati tutti cuciti dalla nonna) nonchè dai fumetti; all’osservatore viene reso tutto lo stupore di alcune strane creature che, indossando tute da astronauta dai colori sgargianti, si muovono leggere abbracciano elefanti e che, sognanti appoggiate a un tavolo, chiudono gli occhi e immaginano il cosmo.
Il sito di Cristina De Middel: www.lademiddel.com
Immagini tratte dal catalogo di Fotografia Europea 2013 – ©Cristina de Middel