Con questo lavoro ho indagato gli elementi dei racconti di fiabe e le soluzioni grafiche adottate nei libri europei dal XIII al XVIII secolo. Gli ornamenti sulle pagine, la loro interazione con il testo scritto a mano, gli intrecci e le trasformazioni di elementi vegetali in teste e code di bestie fantastiche che improvvisamente prendono vita… e il libro smette di essere solo un oggetto sul tavolo, acquisisce un significato completamente diverso, diventa un piccolo mondo a sé all’interno di un mondo più grande e per noi più abituale.
Tutto questo ha avuto su di me un’influenza così grande che a poco a poco, dopo un lungo periodo di copia e ridisegno degli elementi nel mio bloc notes, ho sentito una necessità di creare un grande progetto indipendente. E mentre guardavo attentamente in queste immagini favolose, mentre li copiavo sui fogli di carta ripetendo i loro contorni, ho cercato di capire attraverso quali metodi grafici possono prendere vita, attraverso quali tecniche è possibile forzare una nave a viaggiare sulle pagine di un libro.
Tutti i possibili elementi ornamentali e componenti sono stati suddivisi in stili e sistematizzati. Ho dovuto trasformare il bagaglio di conoscenze acquisito in un progetto di libro che fosse contemporaneo nella sua espressione stilistica ma che riflettesse tutta la profondità e la pienezza dei libri medievali. Le fiabe popolari italiane in un adattamento di Italo Calvino sono servite d’ispirazione per questo progetto. Dopo aver letto molte fiabe ho iniziato a disegnare le illustrazioni una per una, senza collegare i disegni con un testo specifico ma seguendo la formazione generale dello stile.
Così, tredici fogli di grande formato sono stati completamente riempiti con i personaggi delle fiabe. Ho cercato di ottenere il massimo di espressività dell’immagine in questi disegni a matita con strumenti semplici: mi sono volutamente limitata a una matita B2, resistendo alla tentazione di usare i colori o altri metodi brillanti. Volevo ottenere vivacità e una qualità d’immagine pittoresca attraverso il mio disegno e attraverso il potere interiore del personaggio rappresentato, al quale non ho dato una maschera esteriore.
Inizialmente i disegni sono stati pensati come illustrazioni per un libro, ma al contrario ho dovuto scrivere una storia adatta alle illustrazioni già fatte. Io non sono una professionista in questo campo, perciò ho scritto solo un’idea generale e una trama della fiaba, poi il mio caro maestro e amico Oleg Prihodko mi ha aiutato a scrivere una buona storia – dove ci fossero il bene e il male, con personaggi ben descritti e con tutti i dettagli.
Il progetto, proseguito per più di tre anni, è stato intitolato «La principessa e il mostro marino» e può essere considerato completo, ma non è ancora stato pubblicato; nel frattempo ha vinto numerosi premi in Italia e all’estero.
Tutte le immagini sono di Diana Bychkova, www.ds-art.net