Anni fa noi dei Turin Photo Festival abbiamo realizzato un lavoro intitolato “Usi e riusi” che indagava sullo stato dell’archeologia industriale e sulle nuove destinazioni di vecchi edifici. A Torino poi abbiamo utilizzato per due edizioni del Festival la ex Manifattura Tabacchi, uno splendido spazio semiabbandonato e inutilizzato. Le carceri di Torino sono un altro esempio. La differenza, nel caso che sto per descrivere, sta nel fatto che l’utilizzo è permanente e non solo circoscritto a eventi specifici.
Si tratta dell’ex fabbrica di cioccolato Bhering di Rio de Janeiro. La location è a dir poco splendida e suggestiva. Il padrone della fabbrica, invece di lasciarla andare in malora, ha iniziato ad affittare diversi spazi ad artisti e artigiani. È nata così una comunità creativa che sta facendo rivivere il luogo con produzioni artistiche, iniziative commerciali, mostre ed eventi, all’interno di uno spazio altamente scenografico. 70 artisti e 52 atelier, che hanno creato un’associazione con l’obbiettivo di rafforzare l’operato di artisti contemporanei, creare opportunità di scambi nazionali e internazionali, organizzare eventi collettivi. Un progetto inedito che permette azioni di cooperativa sia per gli acquisti che per la produzione, ma anche nei rapporti con l’ambiente circostante dove si trovano favelas e altre realtà sociali. Tutti possono partecipare con scambi e collaborazioni.
La città, le istituzioni, gli artisti, gli sponsor brasiliani, sono molto aperti a effettuare scambi culturali, con Mondiali e Olimpiadi alle porte. Stiamo quindi continuando a tessere la tela per una collaborazione con i brasiliani. Il problema più grosso sono ovviamente le distanze e i costi di trasporto sia di persone che di opere. Gli atelier, le gallerie e le fiere di Rio sono estremamente disponibili sia ad accogliere artisti italiani che a esportare i loro. La grande manifestazione ArtRio ospita molte gallerie estere. Di italiani finora nemmeno l’ombra, nonostante il mercato brasiliano dell’arte sia in questo momento piuttosto potente.
Noi stessi, con i nostri spazi, possiamo offrire a costi molto ragionevoli la possibilità di residenze d’artista. Le possibilità sono concrete. La direzione di ArtRio ha ventilato l’ipotesi di istituire una navetta per trasportare i visitatori dalla sede della fiera nella zona portuale alla nostra, che si trova sulle pendici che danno andito al Parco Nazionale della Tijuca.
Abbiamo visitato la vecchia fabbrica di cioccolato con i suoi atelier e intervistato alcuni artisti. Vi si trovano molti pittori, fotografi, artigiani, persino una casa editrice, graffitari e scultori. Ci sono anche grandi spazi per eventi plenari: l’ultimo ha avuto luogo nel settembre 2012 in collaborazione con ArtRio.
Chi è interessato a partecipare può scrivere a info@turinphotofestival.com