Chi entra nella Casa del Suono, progetto all’avanguardia nato dalla collaborazione tra Casa della Musica e Università di Parma, inizia un’avventura nella dimensione tecnologica del suono. Ospitata dalla ex-chiesa di Santa Elisabetta (metà del sec. XVII) ristrutturata ad arte, ha l’ambizione di riflettere sul nostro modo di ascoltare e intendere la musica attraverso un percorso sulla storia e l’evoluzione degli strumenti per la riproduzione del suono dagli inizi a oggi: si parte dal fonografo per arrivare all’iPod, con uno sguardo verso il futuro. All’insegna della multidisciplinarietà, nella Casa del Suono trovano posto attività didattiche e divulgative, di ricerca in campo musicale e scientifico, attività artistiche, concerti.
Suddivisa in sei “nicchie”, la preziosa esposizione di apparecchi di riproduzione e trasmissione sonora traccia le linee fondamentali dello sviluppo tecnico e soprattutto sociale dei sistemi di riproduzione e trasmissione del suono; è costituita in gran parte da apparecchi della Collezione Patanè fino alla metà del Novecento e da apparecchi di proprietà della Casa della Musica o provenienti da donazioni e depositi per i decenni successivi.
La Casa stessa è uno “strumento musicale”, funzionante con sistemi tecnologici di trattamento e diffusione del suono. Il lampadario sonoro e la sala bianca sono le prime applicazioni in un luogo pubblico della tecnologia basata sulla Wave Field Synthesis (WFS) teoria sviluppata nella sua formulazione definitiva negli anni Ottanta, ma che qui ha trovato un impiego originale.
Il lampadario sonoro è un’installazione audio fatta per creare sorgenti sonore virtuali che si muovono nello spazio sopra l’ascoltatore. Una calotta sferica sospesa a quattro metri di altezza raccoglie 224 speakers raggruppati in 64 gruppi alimentati da altrettanti canali audio. Il sistema è guidato da un elaboratore che utilizza un software su piattaforma Linux appositamente realizzato per la casa del Suono, da un’interfaccia audio, da convertitori digitale-analogico e da amplificatori.
La “sala bianca” invece ospita un sistema di ultima generazione per la spazializzazione del suono WFS. Dispone di un sistema surround avanzato, guidato da un software che permette di creare un campo sonoro in due dimensioni, sfruttando un anello formato da 189 speakers disposti a 1,50 m d’altezza lungo il perimetro della sala. I visitatori possono assistere a una dimostrazione del sistema scegliendo fra una vasta scelta di ascolti: da brani composti appositamente a registrazioni di esecuzioni dal vivo diffuse trasportando virtualmente i presenti in diversi luoghi d’ascolto, fino alla riproduzione spazializzata di semplici rumori ambientali.
Un’esperienza da non perdere, per tutti gli appassionati di musica.
Casa del Suono, P.le Salvo D’Acquisto – 43121 Parma – telefono 0521.031103 info.cds@casadelsuono.it