Il primo appuntamento con la rassegna di presentazioni “Metti il venerdì da Mondadori”, dedicato a Luigi Alfieri e al suo Il sole e la neve, si è rivelato un piacevole incontro fra amici in un’atmosfera rilassata e intima. Dopo una breve introduzione da parte dell’autore e dell’illustratore, il pittore Enrico Robusti, a far parlare il libro attraverso la lettura di alcuni brani scelti sono stati Paolo Briganti e Mirella Cenni, fini declamatori dell’Argante Studio.
Mezz’ora di letture interpretate con sentimento hanno dato un assaggio dei brevi racconti che ripercorrono quattordici anni di vita attraverso i ricordi dell’autore, un puzzle sparso fra i dodici mesi, l’affresco di un’infanzia vissuta nella provincia di Parma degli anni Sessanta, sentita (a ragione) da Alfieri come privilegiata). Personaggi ai quali il lettore si affeziona come se li avesse conosciuti, storie che appartengono a un mondo ormai distante nel tempo.
«Uno dei passi che mi piace di più» dice Alfieri chiacchierando con il pubblico al termine delle letture, «è quello del bambino che, guardando il cielo stellato in una notte d’estate, s’interroga sull’infinito. Facendosi poi quelle stesse domande a cui l’adulto non ha ancora trovato risposta». Enrico Robusti, autore delle dodici tavole che accompagnano i testi reinterpretandoli con occhio diverso, descrive il suo fare: «carboncino che si muove in piena libertà, su una carta umile in origine, che però viene resa nobile dalla rilegatura. Un segno distintivo, che rispecchia in qualche modo la mia anima, e che racconta una fanciullezza lontana».
Dopo essersi trasformata in una piacevole e appassionata conversazione su arte e scrittura, la presentazione si è conclusa con il Prosecco servito dall’editore Fermo Tanzi e dal libraio Carlo Ferrari, padrone di casa (insieme al fratello) della libreria all’interno di Euro Torri. Mentre “Il sole e la neve” prosegue con le presentazioni, il prossimo appuntamento alla Mondadori è insieme a Giovanni Ballarini e Cecilia Mistrali, rispettivamente autore e illustratrice del primo libro Fermoeditore, La scomparsa della cucina.