Gli ebook nel panorama editoriale italiano sono ancora un fenomeno molto discusso. È capitato probabilmente a tutti di discutere con un gruppo di amici di quanto ora sia semplice scaricare o trovare un libro professionale in inglese. C’è chi afferma di non aver mai letto tanto come adesso, anche libri di generi diversi dal solito, e quindi di sperimentare di più, mentre tutti apprezzano il fatto che, per scegliere un titolo, si possa stare comodamente seduti sulla propria poltrona.
Chi fa viaggi frequenti è entusiasta della novità, che alleggerisce il bagaglio, mentre i tradizionalisti non vogliono nemmeno avvicinarsi a un e-book, saldamente convinti che un libro di carta abbia un suo profumo e fascino, quasi una propagazione della persona stessa. Il tradizionalista è orgoglioso della sua libreria piena di libri da esporre: è quello che non ama prendere parte ai bookcrossing o che presta i libri sempre e soltanto agli amici più fidati e dopo mille rassicurazioni. Ha un rapporto molto intimo con i suoi libri e non dà sempre valore al condividere i propri pensieri sui social network o all’essere attivi in una community di lettori.
Alcuni esperti si sono interrogati sulle principali differenze tra libro ed e-book, sottolineando come l’esperienza sia diversa durante la lettura e soprattutto quando il libro è finito. Il libro si trasforma in contenitore da cui attingere informazioni e souvenir. Quello che davvero rende diverso un libro cartaceo da uno elettronico è il tempo trascorso con quell’oggetto, la sua storia. I libri ci accompagnano in viaggio, li scarabocchiamo, tra le pagine conserviamo fiori, quadrifogli, insomma dei ricordi; dal punto di vista emotivo nascondono tra le righe le emozioni vissute leggendoli. La nostra libreria elettronica ci accompagna sempre ovunque (gli attuali lettori e-book possono contenere fino a migliaia di titoli), pronta per ogni evenienza, quando ci viene voglia di rileggere un capitolo di un libro o cerchiamo al volo una citazione.
Ma un ebook non potrà mai essere un souvenir di sé stesso, carenza alla quale si sta cercando di ovviare curando di più l’aspetto sociale della lettura e della condivisione dell’esperienza (scarabocchi, annotazioni, sottolineature, ecc.) con altre persone. Tutto questo sarà sufficiente per convincere gli scettici che amano inebriarsi dell’odore della carta?