I PIANETI
Il mese di marzo è il mese di Marte. Il pianeta rosso è in opposizione il 3 ed è osservabile per tutta la notte nella costellazione del Leone; ha un diametro apparente di 14’’, quindi non tanto grande, ma è l’occasione per dare sfogo a tutte le nostre risorse strumentali per riprendere il disco del pianeta, sul quale è in pieno svolgimento la stagione estiva. Mercurio è visibile al tramonto, la sera del 5 è la più favorevole per osservarlo: l’astro raggiunge la massima altezza in tutto il 2012.
Venere è l’oggetto più appariscente del cielo, la sera del 15 con Giove formerà una spettacolare configurazione celeste, il 27 raggiungerà la massima altezza; questo è il periodo ideale per provare a riprendere le sue formazioni atmosferiche. Man mano che ci avvicineremo alla fine di marzo diminuirà sempre più il tempo per osservarlo e sarà sempre più basso all’orizzonte. In particolare la sera del 15 ci offrirà una spettacolare congiunzione con Venere, a soli 3° di distanza dal pianeta gassoso.
Saturno è osservabile per quasi tutta la notte nella costellazione della Vergine, quest’anno con una declinazione un po’ bassa per cui non dovremo aspettarci immagini e osservazioni particolarmente definite del pianeta con gli anelli. Un nostro consiglio è di osservarlo o riprenderlo con telescopi non particolarmente grandi (magari apocromatici con diametro massimo di 130mm) per cercare di mitigare il più possibile la turbolenza atmosferica causata dalla scarsa altezza dell’astro sull’orizzonte. Urano è praticamente invisibile ma se vogliamo provare a vederlo e riconoscerlo possiamo sfruttare la congiunzione del 7 con Mercurio. Nettuno è invisibile per tutto il mese per la vicinanza al Sole.
UNA STELLA DOPPIA AL MESE
Indirizzando il nostro sguardo a est della costellazione di Orione il cacciatore troviamo due stelle abbastanza
vicine di uguale luminosità, Castore e Polluce, motivo per cui fin dall’antichità furono chiamati i Gemelli. Questa costellazione ha un’estensione in cielo non dissimile a Orione. La prescelta del mese è Castore, una delle stelle doppie più note del firmamento. Castore fu osservata da Cassini, Bradley e da Wilhelm Herschel, che già annunciava trattarsi di un sistema binario legato fisicamente dall’attrazione gravitazionale. Castore A e la sua compagna Castore B sono molto simili come magnitudine visuale 2,0 e 2,8. Osservando con il mio vecchio rifrattore alla fluorite di soli 78mm di diametro e un ingrandimento di 340x si ha una visione surreale, due diamanti bianco-azzurri su un tappeto di velluto nero, uno spettacolo che mostrerà a un attento osservatore di quanta bellezza è ricco l’Universo.
L’OGGETTO DEL MESE: L’AMMASSO APERTO DEL PRESEPE (M-44)
M-44 è uno splendido ammasso aperto nella costellazione del Cancro, posto al centro della costellazione tra la Gamma e la Delta cancri. È uno degli oggetti più belli da osservare di tutto l’emisfero Nord e tra gli ammassi aperti è secondo solo alle Pleiadi (M-45). A volte, oltre che con il termine alveare ci si riferisce a M-44 con il termine la “mangiatoia” e in tal caso le stelle Gamma e Delta diventano il bue e l’asinello del presepe.
M-44 conta più di 500 stelle anche se quelle facilmente visibili sono solo una quarantina (Galileo ne vide 36). A occhio nudo appare come una piccola nuvola ma è con il binocolo che dà il meglio di sé scindendosi in tante stelle di buona luminosità. Dista da noi 525 A.L (anni luce) e si sposta a 27Km/s verso un punto tra Sirio e Betelgeuse, tendendo a disperdersi. È costituito principalmente da stelle bianche e gialle ma anche da qualche stella Gigante Rossa; la stella principale è una Gigante Gialla grande come 70 Soli. La luminosità globale di M-44 è pari a 1540 soli e la sua età e circa 400 milioni di anni. Nell’antichità, quando il Presepe non era visibile si prevedeva pioggia.
Altri oggetti celesti osservabili in questo periodo con un comune binocolo sono: M-35 Ammasso Aperto nei Gemelli, La Grande Nebulosa in Orione (M42), la Galassia Sombrero (M104) in Virgo, M13 Ammasso Globulare in Ercole, doppio ammasso Stellare NGC-869-884 in Perseo, ammasso Aperto M-41 nel Cane Maggiore
LA PRIMAVERA
Con l’arrivo della primavera le giornate diventano sempre più lunghe mentre le notti diventano sempre più brevi e tiepide. L’osservazione del cielo effettuata in questa stagione è certamente meno faticosa e più piacevole. La costellazione di riferimento è l’Orsa Maggiore, in particolare quella parte che comprende la coda dell’Orsa, detta anche Grande Carro, in questo periodo ben visibile allo Zenith, facilmente identificabile dalle sette stelle che lo compongono.
Partendo dal Grande Carro è possibile riconoscere le tre stelle Regolo, Arturo e Spica, che formano il cosiddetto Triangolo primaverile. Per trovare Regolo, nella costellazione del Leone, è sufficiente prolungare verso sud l’arco formato dalla Stella Polare e le due stelle Dubhe e Merak del Grande Carro: Regolo è la stella più luminosa che si incontra nel prolungamento. Per trovare Arturo e Spica è necessario prolungare l’arco formato dalle prime tre stelle del Grande Carro (Alioth, Mizar e Benetnasch), che formano il Timone del Grande Carro. La prima stella luminosa che incontreremo sarà Arturo in Boote, la seconda Spica nella Vergine. Avendo quindi localizzato prima l’Orsa Maggiore e successivamente il Leone, la Vergine e Boote, saremo in grado di trovare tutte le altre costellazioni primaverili.
In primavera sono visibili due sciami di meteore. Il primo è detto delle Liridi perché sembra che le meteore provengano dalla costellazione della Lira, per questo si dice che le Liridi hanno il radiante nella Lira; osservabile nella seconda metà della notte, è uno sciame non molto ricco e formato da meteore rapide. Il massimo d’intensità viene raggiunto il 21 aprile, mentre la durata va dal 19 al 22 aprile. Un altro sciame primaverile è detto Eta Aquaridi: presenta il radiante nell’Acquario e ha il massimo il 4 Maggio. Lo sciame dura dall’1 al 13 Maggio ed è formato da meteore rapidissime che lasciano lunghe tracce.