PIANETI DEL MESE DI GIUGNO
MERCURIO: per tutto il mese è osservabile al tramonto, si mostrerà nelle migliori condizioni a partire dal 10 giugno, data in cui il pianeta tramonta 1h e 10m dopo il Sole. Nel volgere di soli 30 giorni il pianeta transita nella bellezza di tre costellazioni: a inizio mese si trova fra le stelle del Toro, il giorno 7 entra nei Gemelli, il giorno 24 lo troviamo spostato nel Cancro.
VENERE: risulta praticamente inosservabile, immerso nelle luci del tramonto. Nelle prime ore del 6 giugno è in congiunzione inferiore con il Sole ed è responsabile di un raro transito sul disco della nostra stella, anche se l’evento non sarà spettacolare come nel 2004, ma dal momento che il prossimo transito si verificherà fra 100 anni ritengo indispensabile essere all’appuntamento con qualunque strumento per poter immortalare l’uscita dell’ombra del pianeta dal disco Solare.
MARTE: è visibile nella prima parte della notte, a inizio mese lo troviamo nella costellazione del Leone ma il giorno 21 si sposta in quella della Vergine.
GIOVE: è difficilmente rintracciabile all’alba nella costellazione del Toro.
SATURNO: è osservabile per buona parte della notte nella costellazione della Vergine, qualche grado a nord di Spica. Anche per questo mese è il pianeta per cui è doveroso mettere alla prova la nostra strumentazione, per tentare di riprendere qualche WOS (elusive formazioni atmosferiche di forma più o meno circolare) e le più comuni bande atmosferiche oltre naturalmente ai suggestivi anelli.
URANO: è visibile nella seconda parte della notte nella costellazione della Balena.
NETTUNO: è visibile per quasi tutta la notte è rintracciabile nella costellazione dell’Acquario.
UNA STELLA DOPPIA AL MESE
In questo mese di giugno la nostra attenzione si sofferma su di una costellazione prettamente estiva, Ercole, una grande costellazione che occupa una vasta porzione di cielo, 1225 gradi quadrati, ma non avendo stelle di magnitudine importante non è appariscente. Decidiamo di puntare il nostro telescopio verso una stella facilmente riconoscibile – anche se non molto brillante – per il suo colore rossiccio, Alfa Herculis; è questa la nostra stella doppia del mese, una variabile di mag3-3,7 con un periodo approssimativo di 100 giorni e a una distanza di 4,7″ ha una compagna che splende di una tranquilla luce bianca, ma per contrasto al telescopio appare verde.
Alfa Herculis porta il nome arabo di Ras Algethi che significa “la testa dell’inginocchiato”, la visione del sistema binario attraverso il mio piccolo rifrattore alla fluorite di 78mm è uno spettacolo indimenticabile, sulla retina dell’occhio rimane impresso il contrasto cromatico del magnifico colore arancio di cui splende l’alfa e il verde smeraldo della debole compagna. Ras Algethi è una stella arancione, quindi fredda, la temperatura superficiale è di appena 2-3 mila gradi, il suo diametro è 420 volte superiore a quello del nostro Sole e brilla ad una distanza da noi di 430 a.l., la sua luminosità è 800 volte quella solare ma non è costante essendo classificata come variabile “semi-regolare”. Grazie al sistema Ras Algethi, attraverso accurate misure spettroscopiche nel secolo scorso è stato possibile dimostrare che le supergiganti rosse (come anche Betelgeuse e Antares) perdono costantemente parte della loro materia nello spazio.
L’OGGETTO DEL MESE: L’AMMASSO STELLARE APERTO M-11
L’ammasso aperto M11 è visibile all’interno della nube stellare dello Scudo. La regione celeste in cui è posto questo bell’ammasso è situata a quasi 3° dall’equatore galattico; in essa predominano due categorie di oggetti: le nebulose planetarie e le nebulose oscure. In una zona di 9° quadrati centrata su M11 si trovano infatti 9 “sacchi di carbone” classificati dall’astronomo Barnard e altrettante planetarie.
D’interesse notevole è anche la variabile R Sct, 1° a Nord-Ovest di M11, di tipo semiregolare. Con un periodo che sembra essere di quasi 5 mesi passa dalla magnitudine 4,8 alla 8,0. In questa zona M11 è l’oggetto più bello per l’astrofilo. Ai moderni strumenti amatoriali M11 offre una visione superba; un binocolo riesce difficilmente a risolverlo in stelle mentre un telescopio da 10-12 cm riesce già a risolverlo almeno in parte. Con aperture maggiori l’incremento della “popolazione” è esponenziale, senza però permettere di evidenziare le “file” e le “catenelle” che spesso caratterizzano gli ammassi aperti compatti. Ingrandimenti elevati, uniti a telescopi di grande apertura, forniscono un’immagine stupenda, brulicante di centinaia di stelle.
M11 è annoverato fra gli oggetti più ricchi della sua categoria e, se non fosse per la sua forma vagamente triangolare, risulterebbe difficile definirlo un ammasso aperto ma piuttosto un ammasso globulare. Si stima che M11 sia composto da circa 600 stelle, mentre il suo diametro apparente è di 14’ cioè circa la metà del diametro della Luna piena. Il suo diametro reale stimato sarebbe di 18 anni luce, mentre la distanza dalla Terra è di 5500-6500 anni luce. M11 ha un’età di 200-400 milioni di anni e si allontana di quasi 7 milioni di chilometri all’anno dal nostro Sistema Solare, pari a 22 chilometri al secondo. A circa 2,5° Sud rispetto a M11 si trova l’ammasso globulare NGC 6712 che ha una magnitudine visuale di 8,2 e un diametro di circa 7’ ed è possibile osservarlo con un modesto telescopio da 114mm di diametro.
CURIOSITÀ
All’interno della costellazione dell’Aquila, facilmente visibile per tutto il periodo estivo, esiste una stella da Guinness dei Primati: la stella di Van Biesbroeck. È la stella più debole attualmente conosciuta, che emette una debole luce di colore rosso cupo. La stella di Van Biesbroeck è oltre mezzo milione di volte più debole del nostro Sole e se fosse posta al centro del nostro sistema Solare la vedremmo poco più luminosa della Luna piena.
Altri oggetti celesti osservabili in questo periodo con un comune binocolo:
Ammassi Globulari: M13, M30, M92
Ammassi Aperti: M11, M26, M4
Nebulose Planetarie: M57 (Anulare della Lira), M27 (Manubrio)
Nebulose Diffuse: Nord America (NGC7000) e Pellicano, Nebulosa Velo del Cigno (NGC6960-6992), M8 (Laguna), M20 (Trifida), M17 (Laguna), M16 (Aquila)
L’ESTATE
Con l’estate arriva la stagione più adatta per osservare il cielo. Le notti sono calde e durante il periodo delle vacanze si ha la possibilità di osservare dalle località di villeggiatura, al mare o meglio in montagna. Volendo si può trascorrere l’intera notte ammirando il sorgere e tramontare delle costellazioni col passare delle ore.
La caratteristica peculiare della notte estiva è la luminosità e ricchezza della Via Lattea. Un occhio adattato all’oscurità sarà in grado di ammirare questo fiume di stelle che attraversa il cielo, partendo dalla costellazione di Perseo all’orizzonte di nordest fino ad arrivare alle meravigliose nubi stellari dello Scudo e del Sagittario a sud. Il riferimento celeste per orientarsi in questo periodo dell’anno è il Triangolo estivo. Questa configurazione è visibile nelle sere di luglio e agosto: si noterà facilmente come tre stelle luminose, Vega nella Lira, Deneb nel Cigno e Altair nell’Aquila, formino i vertici di un grande triangolo. È molto utile, iniziando l’osservazione del cielo in questa stagione, identificare subito il Triangolo estivo poiché permette di localizzare immediatamente le costellazioni della Lira, del Cigno e dell’Aquila, dalle quali si potranno poi trovare tutte le altre.
LE METEORE ESTIVE
La pioggia di meteore delle Draconidi avviene tra il 27 e il 30 giugno di ogni anno. Il massimo è raggiunto il 30 giugno con un flusso di 10 meteore all’ora, di bassa velocità. Nel periodo compreso tra il 27 e il 29 luglio è visibile lo sciame delle Delta Aquaridi, con radiante a sud-est dell’Aquario. In agosto è visibile il più ricco sciame di meteore dell’anno: le Perseidi, con radiante nella costellazione autunnale di Perseo, conosciute nella tradizione popolare come lacrime di San Lorenzo, il santo la cui festa cade il 10 Agosto.
Come sempre accade per le meteore, la migliore visibilità è nelle ore che precedono l’alba. È questo il momento in cui l’osservatore guarda nella stessa direzione del moto della Terra intorno al Sole. La visibilità delle Perseidi va dal 27 luglio al 17 agosto, e il conteggio può arrivare intorno al massimo, che si ha il 12 agosto, di oltre 70 meteore all’ora.
EVENTI DEL MESE
1 giugno 06:39 – Luna in congiunzione con Spica (Luna a 2,2°a Sud di Alfa Virginis)
3 giugno 15:16 – Luna al Perigeo (358.485 km)
4 giugno 13:11 – Luna Piena
6 giugno 03:30 – TRANSITO DI VENERE SUL DISCO SOLARE, VISIBILE DALL’ITALIA SOLO NELLE FASI FINALI (maggiori dettagli qui)
9 giugno17:00 – Massima librazione lunare in longitudine. Visibile il lembo occidentale (+7°,24)
10 giugno 06:00 – Massima librazione lunare in latitudine. Visibile il polo Sud (-6°,81)
11 giugno 12:41 – Luna all’ultimo quarto
16 giugno 03:23 – Luna all’apogeo (405.787 km)
18 giugno 02:06 – Luna e Venere in congiunzione (Luna 1°,3 a Nord di Venere; migliore condizione di osservazione dopo la levata della Luna, attorno alle 4:40)
18 giugno 03:50 – Luna in congiunzione con Aldebaran (Luna 4°,3 a Nord di Alfa Tauri); migliore condizione per osservare il fenomeno dopo la levata della Luna, attorno alle 4:40
19 giugno 17:02 – Luna Nuova
21 giugno 01:08 – Solstizio d’estate
21 giugno 22:24 – Luna e Mercurio in congiunzione (Luna 6°,5 a Sud di Mercurio), migliore condizione per osservare il fenomeno prima che la Luna tramonti, attorno alle 22:00
24 giugno – 12:00 Massima librazione lunare in longitudine.Visibile il lembo orientale(-6°,21)
24 giugno – 17:54 – Luna in congiunzione con Regolo (Luna 6°,7 a Sud di Alfa Leonis), migliore condizione osservabile poco dopo il tramonto, attorno alle 21:20
24 giugno 21:00 – Massima librazione lunare in latitudine. Visibile il Polo Nord (+6°,78)
26 giugno 16.12 – Luna e Marte in congiunzione (Luna 6°,3 a Sud di Marte), migliore condizione per osservarla poco dopo il tramonto, attorno alle 21:20
27 giugno 05:30 – Luna al Primo Quarto
28 giugno 12:13 – Luna in congiunzione con Spica (Luna 1°,8 a Sud di Alfa Virginis), migliore condizione per osservabile dopo il tramonto, attorno alle 21:20