NESSUNA PIETÀ (No Mercy) di Richard Pearce; con Richard Gere e Kim Basinger
USA 1986
“Un poliziesco confuso e contorto…”, “Gere e Basinger tentano la carta del mélo ma cadono nel ridicolo…” Queste due frasi, formulate dai critici di FilmTV, rappresentano abbastanza bene l’opinione di chi scrive professionalmente di cinema riguardo al film in questione. Anche le opinioni di semplici appassionati e cinefili non sono tenere: “Il film risulta decisamente piatto…”, “Deludente, parecchio deludente, quando non ci sono idee meglio alzare bandiera bianca…”, e via di questo passo.
Preciso che ho una grande stima di chi scrive su FilmTV (rivista che acquisto regolarmente da più di un decennio) e un altrettanto grande rispetto per le opinioni dei lettori che scrivono sul suo blog, però devo dire con tutta franchezza che non sono d’accordo. Nessuna pietà è un poliziesco della più bell’acqua, con un plot tipico, delle buone scene d’azione avvincenti e con un cattivo veramente molto cattivo e antipatico che alla fine subirà la giusta nemesi dopo una serie di odiose atrocità da lui commesse.
Insomma, siamo sul classico. Una carogna ammazza, tra gli altri, un povero poliziotto e l’amico della vittima esce dai confini territoriali e deontologici per fare giustizia, guadagnando alla fine anche l’amore della ex schiava ed ex amante del fetentone. Il tutto ambientato in una New Orleans cajun che fu (anche se forse un pochino caricata nei suoi elementi da Sodoma e Gomorra) e nelle paludi della Louisiana, tra coccodrilli e traffici di immigrati clandestini.
Gere e la Basinger si aggireranno in quei malsani luoghi costretti all’inseparabilità coatta da un paio di manette (faccenda che a me ricorda La parete di fango di Stanley Kramer). Alla fine la resa dei conti avverrà in un albergo di New Orleans, con uno scontro durissimo che rimanda alla memoria Getaway di Sam Peckinpah. Nessuna pietà purtroppo fu un flop, come più o meno accadde a tutti i film con Gere fuori dai ruoli del bellone conquistatutte.
Sommando i sex-symbol Richard Gere e Kim Basinger tutti probabilmente si attendevano di assistere a qualcosa di diverso. Forse più a una vicenda pruriginosa sul tipo Brivido caldo e rimasero delusi. È chiaro che poi la critica, per via dell’accoppiata di superstar all’apice della popolarità, sospettò a priori il colpaccio bassamente commerciale da blockbuster, e anche questo influì sui giudizi poco teneri. Comunque Nessuna pietà ultimamente è oggetto di una certa rivalutazione. Infatti ha tutte le caratteristiche del buon poliziesco. È avvincente e guardandolo si tifa per Gere attendendo con ansia l’epilogo e la meritata distruzione del villain.
Cosa ci si dovrebbe aspettare di più da un film di genere, poliziesco, western o thriller che sia? Non era così anche per le pellicole con Humphrey Bogart o John Wayne? Forse qualcuno pensa che quelle erano meno “confuse e contorte”? Magari meno incongruenti?
Ma senza incongruenze, addio cinema…