GENESIS, NURSERY CRYME
The Famous Charisma Label 1971
Con l’uscita di Trespass, i Genesis nel 1970 avevano ricevuto i primi complimenti dalla stampa musicale inglese e cementato il sodalizio con la Charisma di Tony Stratton-Smith. Il disco aveva venduto solo seimila copie, ma per un debutto – se non si tiene conto dell’acerbo From Genesis To Revelation pubblicato dalla Decca – ci si poteva accontentare.
Subito però si presentò un grosso problema. Anthony Phillips, una delle colonne portanti del gruppo, prese la decisione di abbandonare il mondo del rock con i suoi stress da esibizioni live. Anche il batterista John Mayhew, mai amalgamatosi con gli altri membri del gruppo, si allontanò (o venne invitato ad allontanarsi; sfumiamo su questa faccenda). I Genesis quindi, con un disco importante all’attivo e con l’esigenza di comporre e registrare il materiale per un nuovo LP, si trovarono nella difficile situazione di dover introdurre due nuovi componenti.
Furono molto fortunati, perché reclutarono due elementi che si dimostreranno da subito più che meritevoli dell’onore del quale furono investiti: Steve Hackett alla chitarra (ex Quiet World) e Phil Collins alla batteria (ex Flaming Youth).
I “nuovi” Genesis si accinsero con determinazione e nuove speranze alla composizione di materiale per il nuovo album. Album che verrà ideato durante un monacale ritiro agreste a Crowborough e poi registrato in agosto agli studi Trident di Londra. Nursery Cryme uscirà il 12 novembre 1971 con una splendida copertina gotico-vittoriana dipinta da Paul Whitehead, la quale illustra numerosi temi presenti nei brani dell’album. Il disco è uno dei più belli delle storia del rock non solo progressivo e contiene la perla dei Genesis, quella The Musical Box ancora idolatrata e pietra di paragone inarrivabile per quanti negli anni successivi hanno cercato di realizzare rock romantico.
Ma cosa accadde quando il disco uscì in quel grigio novembre? Nulla, la stampa britannica lo accolse molto freddamente e lo classificò come un lavoro stagnante, ripiegato sul precedente Trespass. L’unico che ne parlò bene fu Keith Emerson dalle colonne del Melody Maker, ma non fu ascoltato in quanto sospettato di faziosità: i suoi Nice erano da poco entrati anch’essi alla Charisma. Non piacque neanche a Tony Stratton-Smith. Perfino Tony Banks si dimostrò deluso del risultato artistico e Phil Collins, nel documentario Genesis Story, dice che quel disco piaceva praticamente solo agli italiani.
E sapete quante copie riuscì a vendere alla sua uscita? Seimila come Trespass, con la differenza che Nursery Cryme non era più un debutto. Un flop. Un disastro.
Per fortuna la band iniziò i tour europei che la salvarono. E noi italiani facemmo schizzare l’album con l’inquietante Cynthia in copertina e realizzato da un gruppo di sconosciuti ventenni inglesi, direttamente al quarto posto in classifica.
Il resto è storia.
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