Van de Velde Henry Clemens, conosciuto come Henry Van de Velde, nacque in Belgio, ad Anversa, nel 1863 e morì in Svizzera nel 1957. Studiò pittura, ma la sua ammirazione per Ruskin, Morris e Voysey lo orientarono verso il design; uomo dai molti talenti, credeva nella simbiosi fra le arti, sia che si trattasse della progettazione di un edificio o una stanza, dello stile di abbigliamento o di gioielli, o della forma di oggetti di uso quotidiano. Architetto, scultore, pittore e designer, fu considerato da subito fondatore, insieme a Victor Horta, del movimento Art Nouveau.
Ispirandosi al già noto movimento inglese Arts and Crafts di William Morris, si oppose allo stile dominante del revival vittoriano e al design industriale: vera e propria pietra miliare dell’Art Nouveau è la sua abitazione di Uccle, in provincia di Bruxelles, il cui successo gli portò moltissimi lavori; fra le sue opere più significative segnaliamo l’arredamento della Maison de l’Art Nouveau, negozio d’arte a Parigi, e il Folkwang Museum di Hagen, in Germania. Fondò inoltre varie scuole d’arte in Germania e in Belgio.
In special modo lasciò a Weimar, in Turingia (dove arrivò nel 1902 come consulente artistico del Granduca) una preziosa eredità, messa in risalto in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dalla sua nascita. I quindici anni trascorsi a Weimar sono stati forse i più intensi e produttivi della sua vita artistica: famose sono la Scuola d’Arte e la Scuola di Arti Applicate, utilizzate nel 1919 dalla Scuola del Bauhaus e oggi appartenenti all’Università Bauhaus, inserita nella lista del patrimonio mondiale UNESCO dal 1996.
Oltre agli edifici già citati, Weimar offre ai visitatori molti altri luoghi notevoli legati all’architetto, come l’Archivio Nietzsche e la “Hohe Pappeln”, casa di campagna che Van de Velde costruì per la sua famiglia una volta che fosse arrivata a comprendere sette persone, della quale si possono visitare sia il giardino che gli interni; i mobili in mostra sono stati progettati da Van de Velde nel 1904 per la famiglia von Münchhausen.
In occasione delle celebrazioni, gli studenti dell’Università forniranno informazioni sugli edifici sottolienandone le caratteristiche di speciale interesse.
Henry Van de Velde riteneva che la bruttezza oltre a corrompere gli occhi corrompe anche il cuore e la mente, teorizzando una riforma della società attraverso il design. Forse la sua visione era utopistica, ma sicuramente ha dato origine a capolavori che ancora oggi nutrono la vista e l’anima.
Alcune mostre del 2013:
“Passione, funzione e bellezza. Il contributo di Henry van de Velde al Modernismo europeo”
Nuovo Museo di Weimar, dal 24 marzo al 23 giugno 2013
“L’architetto Henry van de Velde”
Mostra all’Università Bauhaus, dal 29 marzo al 12 maggio 2013