Gipi esordisce come disegnatore nel 1994 su Cuore, per poi uscire con brevi storie e bellissime illustrazioni su Blue, la Repubblica, Internazionale, Lo Straniero e su IlPost.it. Nel 2003 pubblica la raccolta Esterno notte e nel 2004 la graphic novel Appunti di una storia di guerra per Coconino, l’editore che pubblica tutti i suoi libri successivi: Questa è la stanza nel 2005, Hanno ritrovato la macchina e S. nel 2006, e nel 2008 LMVDM – La mia vita disegnata male, l’opera autobiografica che lo consacra definitivamente come uno degli autori di punta del fumetto italiano, uno tra i più originali degli ultimi anni. Nel 2011 gira il film L’ultimo terrestre e l’anno scorso torna al fumetto con “unastoria”, primo romanzo a fumetti candidato al Premio Strega 2014.
Unastoria racconta, attraverso un sapiente utilizzo della china e dell’acquerello, due episodi di vita lontani nel tempo mostrati in parallelo, quello di Silvano Landi e del bisnonno Mauro. Il primo è uno scrittore di successo di mezza età che vede la propria vita andare in frantumi e, senza un vero e proprio motivo, si strugge sino all’alienante ricovero in una clinica psichiatrica. L’altro, Mauro, lo conosciamo attraverso le lettere scritte alla famiglia dalle trincee della Prima Guerra mondiale, lettere intense di chi si confronta quotidianamente con la morte e la lotta disperata per la sopravvivenza, alimentata dal forte desiderio di ritornare a casa dagli affetti più cari. Due storie che ne fanno una, che prende forma negli occhi del lettore attraverso il racconto di un percorso di crescita interiore che conduce sino alla pacificazione con sé stessi.
È un romanzo a fumetti delicato e introspettivo che narra storie di alienazione e di rinascita attraverso l’uso di un disegno al tratto scarno, talvolta spoglio, che si contrappone alle tinte forti degli acquerelli sapientemente eseguiti. “Un’opera che non tende la mano al lettore, un fumetto che non è mai accondiscendente e che lascia ampio margine d’interpretazione grazie anche alla commistione di stili diversi usati per raccontare luoghi e tempi lontani del racconto”.
Il cuore del libro è affidato a sei pagine silenti illustrate con paesaggi di cime invernali e cieli nuvolosi come metafora dei pensieri e dei sentimenti dei due protagonisti. Ma del romanzo non voglio raccontare altro, se non consigliarne la lettura per assaporarne le suggestioni poetiche che quelle pagine suggeriscono.
Intervistato di recente, Gipi ha parlato della candidatura di unastoria al Premio Strega: “I premi sono importanti per diffondere un’opera. Ma io sono un autore. Il mio interesse è soprattutto per la realizzazione dell’opera, per il racconto e, in misura un poco minore, per la diffusione presso i lettori. Se allo Strega accetteranno la candidatura di unastoria sarò contento, perché così persone che non lo avrebbero mai avvicinato potrebbero trovarselo sotto gli occhi. Per il resto, un premio non cambia la mia idea del lavoro fatto. […] Per me un buon fumetto è proprio un’opera dove disegno e testo lavorano insieme per tradursi in emozioni per il lettore. Questo lavoro su due binari paralleli di uguale importanza io la chiamo “scrittura” del fumetto.”
Oggi è possibile ammirare le 107 tavole originali “scritte” di unastoria presso WOW Spazio Fumetto, dove rimarranno esposte fino 16 marzo prossimo.