Palmiro è nato una sera di novembre del 1992. È nato per caso. Sauro faceva le prove per disegnare Il Brutto Anatroccolo e dagli schizzi di Pino, un pupazzetto simpatico e poco convincente, è apparso Palmiro: un anatroccolo piccolo, brutto e nero. Come Calimero. Ma papero, come quelli di Carl Barks. E tra i due fu subito amore.
Creato per il settimanale umoristico Comix, nel maggio del 1993 fu pubblicato inizialmente in una serie di strisce umoristiche di argomento vario dal titolo Novelle. Pochi mesi dopo si afferma come personaggio di successo. Paladino degli innamorati dell’amore.
Palmiro – L’idolo delle Fidanzate Lontane è per definizione un comic strip, il fumetto nella sua forma primigenia apparso sui quotidiani newyorkesi di fine Ottocento. Utilizzata per commentare notizie, fatti o misfatti, la striscia è una sequenza di poche vignette, accattivante e facile da leggere, pensata per far ridere il lettore.
Irascibile e solitario, Palmiro è il malcapitato protagonista di una storia d’amore complicata, infinita e irragionevole. Una storia d’amore a distanza. La Fidanzata Lontana è una figura libera che ama vivere le proprie esperienze con schiettezza, riporta in pungenti lettere le sue personali osservazioni e le invia all’amato. Nella lettura di quelle parole si consuma il dramma di Palmiro, schiacciato e umiliato da una figura femminile forte e autonoma, “protagonista del suo tempo”, figura rivoluzionaria nel panorama del costume italiano di quegli anni, antesignana di quelle che furono poi alcune icone femminili di fine secolo.
Il disegno è uno dei più originali del panorama nazionale, una punta di diamante del fumetto italiano. Le linee sono nitide ed essenziali nella definizione degli spazi e degli oggetti. La semplicità del tratto e la deformazione della prospettiva e delle geometrie sono frutto di una ricerca curiosa e colta. Palmiro si rivela uno dei fumetti più intelligenti degli anni Novanta grazie alla forte ricerca stilistica ispirata dalle ambientazioni surreali di Krazy Kat di George Herriman, dalle ricerche astratte di Kandinsky e Klee, facendo proprio lo stile grafico di Javier Mariscal.
Quando si chiede a Sauro quale tipo d’amore lega Palmiro e La Fidanzata Lontana, risponde così: “L’amore tra Palmiro e la Fidanzata Lontana è complesso. E alle domande complesse occorre dare risposte semplici: non lo so. Sto chiedendo anche a dei professionisti che formulano una sorta di attaccamento insicuro evitante ma ancora non ho capito bene. Tante volte io e Bolivar (il cactus), davanti a una bottiglia di Mezcal (all’interno della quale Palmiro fa il verme), ne abbiamo parlato e alla fine (della bottiglia) si è sempre deciso di lasciare che questa storia segua il suo corso naturale. L’amore è un bisogno naturale. Come bere o mangiare. Un meccanismo in fondo molto semplice. Ma se i due principali interpreti di una storia di amore sono esseri complessi, cresciuti e immersi in un mondo sempre più multiforme e indecifrabile, è ovvio che all’aumentare delle variabili tutto diventi sempre più un casino! Perché stupirsene?”
Le storie di Palmiro sono raccolte nella collana My Name is Palmiro 1, 2 e 3 della serie À la recherche du temps perdu, un progetto editoriale ora pubblicato dalla Sauro Ciantini Editore.