Di recente passando da un’edicola mi è caduto l’occhio su un albo a fumetti che dopo una veloce sfogliata mi ha fatto fare un salto a ritroso nel tempo.
Era la metà degli anni ‘70 quando un’amica mi prestò degli albi da leggere, il mio primo fumetto seriale: solitamente leggevo l’Intrepido, Il Monello, Lanciostory, Skorpio, dove le storie erano disegnate da molti autori, con una varietà infinita di stili e di storie senza confini. Il fumetto in questione era Diabolik, già di successo, con storie sempre avvincenti, tanto da farmi appassionare al fumetto seriale.
Verso la fine degli anni ‘70 ero DJ in una radio privata, un porto di mare dove la gente lasciava riviste di tutti i tipi; fra queste Freezer, Frigidaire, riviste underground… lì il fumetto “esplodeva” autori come Scòzzari, Tamburini, Mattioli, Mattotti, Palumbo, Pazienza e tanti altri, leggerli era come vedere uno stupendo spettacolo di fuochi artificiali. Fra i tanti c’era un fumetto particolare, dove il protagonista era un antieroe, un supereroe masochista: Ramarro di Giuseppe Palumbo, un mito per me e per la mia generazione.
E arriviamo ai giorni nostri. Dopo tanti anni, nel 2001 il destino vuole che Diabolik e Palumbo si incontrino: sulla sceneggiatura di Alfredo Castelli Palumbo ridisegna il numero uno della serie di Diabolik, Il Remake. I disegni sono in stile palumbiano, che per i classici lettori della serie è un pugno in un occhio mentre per altri è un capolavoro. In ogni caso, Palumbo inizia una collaborazione fissa con l’Astorina (la casa editrice di Diabolik) sfornando di anno in anno storie inedite “speciali” extra serie su testi principalmente di Tito Faraci.
Ed è proprio con questo sceneggiatore che nasce il progetto DK, il volume ora in edicola: 176 pagine a colori con un Diabolik che NON è Diabolik, almeno non quello che conosciamo, ma è un nuovo personaggio tutto da scoprire. E so da fonte sicura che il progetto sbarcherà presto in America.
Due miti italiani come DK e Palumbo riusciranno a sfondare negli USA?
Leggendolo, a mio modesto parere sembrerebbe proprio di sì.
In bocca alla Pantera ragazzi