È stata seguita con interesse e partecipazione la prima apparizione pubblica del nuovo libro Fermoeditore, Giallo come un gatto blu. Arrivati da Milano alla libreria Mondadori di Euro Torri, i tre giovani autori hanno raccontato la loro avventura: realizzando questo libro, Giulia, Silvia e Paolo si sono infatti diplomati allo I.E.D. (Istituto Europeo di Design) di Milano. Dopo le presentazioni di rito e la descrizione generale del progetto – non solo le illustrazioni, ma anche la storia è stata ideata dai ragazzi – gli autori hanno svelato qualche “segreto” nascosto fra le pagine…
Giulia Coppola: “girando i libri sul retro e unendoli si ricompone la mappa dei luoghi dove si svolge la storia, ogni parte è disegnata secondo lo stile del personaggio: il bambino usa colori a matita e sbava, il detective è più preciso e così via… i tre volumi sono legati anche dalla coda del gatto, che si snoda nelle prime pagine interne e rappresenta l’inseguimento, unendo le pagine si parte dalla punta della coda per arrivare al gattino”.
Paolo Zadra: “anche le copertine sono legate, mettendole una sopra l’altra si capisce l’ordine dei libri – il bambino, l’assassino e il detective – anche se il bello è che si può iniziare a leggerli dove si preferisce, è semplicemente la stessa storia con punti di vista differenti”.
Cosa vi ha insegnato questo lavoro, a livello personale?
Giulia: “a lavorare in gruppo, cosa che non avevo mai fatto, mi sono trovata benissimo, ho imparato a confrontarmi con altre persone su uno stesso progetto, e ho sperimentato nuove tecniche di disegno”.
Paolo: “anch’io ho adorato lavorare in gruppo con le fantastiche colleghe, il mio stile l’ho trovato passo passo facendo la tesi, sperimentando… questo lavoro è di un livello superiore rispetto agli altri realizzati, più scolastici, ci siamo impegnati davvero tanto e penso che il risultato si veda”.
Silvia: “mi ha dato la possibilità di cimentarmi in un lavoro non prettamente scolastico, quindi un progetto che non dovesse piacere solo a me ma che dovesse trovare riscontro nei possibili lettori. È stato un lavoro di ricerca, di compromessi… inoltre me la ricorderò sempre per le tante difficoltà che abbiamo dovuto affrontare, perfino il giorno fatidico della tesi!”.
Perché il gatto blu?
Paolo: “all’inizio cercavamo un elemento che unificasse i tre libri, infatti il gatto è disegnato da una sola mano, quella di Giulia… il gatto nero è un elemento tipico del noir ma volevamo fare qualcosa di diverso, il nostro è blu con macchie bianche, volevamo creare curiosità”.
Giulia: “all’inizio tutti e tre abbiamo disegnato il gatto, facendo molte prove, alla fine abbiamo scelto quello che ci sembrava funzionare meglio”.
Il grafico Simone Pellicelli, che ha curato l’edizione definitiva di Giallo come un gatto blu, ha spiegato la scelta della particolare brossura: “le pagine dei libri sono incollate insieme in modo da renderli lisci, senza coste più spesse o margini di rilegatura, una soluzione perfetta per un libro come questo dove lo scorrere delle illustrazioni, senza soluzione di continuità, è importante; il prodotto è diventato così anche un piccolo oggetto di design librario”.
La chiacchierata si è chiusa con un commento dell’editore Fermo Tanzi: “i ragazzi hanno sviluppato perfettamente i tre elementi che avevamo indicato, ovvero la possibilità di condividere, il fatto che dovesse essere un’opera da tavolo, e la possibilità d’intrecciare i lavori della squadra, sia da parte dell’utilizzatore sia da parte dei gruppi operativi; visto il risultato speriamo di proseguire con altri lavori simili, e che siano ancora migliori di questo”.