Nel XVIII secolo il gatto fa capolino in una grande varietà di opere e di stili, passando dalle bettole ai salotti, dai boudoir all’antro di affascinanti incantatrici. Intorno al XVIII e XIX secolo, Francisco Goya (1746-1828) ritrae più volte il gatto: dietro un ancora fanciullo ma già crudele Don Manuel Osorio De Zuniga [immagine 1], tre gatti seguono la scena; due gatti combattono tra di loro in Lotta tra gatti [immagine 2]… J.M. William Turner stempererà l’immagine del gatto nel sole [immagine 3], riportandolo alla sua sacralità primordiale.
Nelle tele dei Preraffaelliti lo troviamo affiancare bambini come nelle opere Early days [immagine 4], Puss in botts [immagine 5] o nello straziante A flood [immagine 6] di Sir John Everett Millais (1829-1896), oppure lo vediamo sbirciare le vicende dei suoi padroni in The Awakening Coscience [immagine 7] di William Holman Hunt (1827-1910). Evelyn de Morgan (1855-1919) lo fa diventare famiglio di un’affascinante incantatrice in The Love Potion [immagine 8] e anche chi si ispira solamente allo stile della Confraternita, come John Dickson Batten in Sleeping Beauty [immagine 9] ne ritrare almeno due. John William Godward chiude la fase preraffaellita con l’opera Ozio [immagine 10]. Ne La toilette del mattino di Telemaco Signorini (1835-1901) un gatto osserva un gruppo di donne intente a farsi belle [immagine 11]. Nelle opere di Paul Gauguin (1848-1907) il nostro è presenza distaccata e sorniona [immagini 12 e 13] e anche Vincent van Gogh non si esime dal ritrarlo [immagine 14] come pure Toulouse Lautrec [immagine 15].
Famosi i gatti di Steinlen, assiduo frequentatore del caffé artistico e letterario Le chat noir del quale fu artefice della celebre insegna [immagine 16].Come esempio di seduttività lo vediamo ritratto accanto a nudi di donne in Donne con gatti che giocano di Felix Vallotton (1865-1925). Pierre Bonnard lo inserirà in un numero cospicuo delle sue opere. Rousseau il Doganiere collega la semplicità al mistero nel ritrarre Pierre Loti con una delle sue “Moumottes-chattes”. Celebre è l’Olympia di Eduard Manet (1865), ma anche il tenero Ritratto di Mademoiselle Julie Manet con il gatto [immagine 17] di Pierre-Auguste Renoir.
Foujita, Picabia, Jacques Nam, Dalì e Chagall si sono lasciati sedurre dai gatti. Picasso non ha potuto evitare di immortalarne uno intento ad assaporare un volatile. L’amore per i gatti di Léonor Fini è tale che i suoi gatti sembrano sfuggiti da qualche “paradiso artificiale” [immagine 18]. In punta di zampe arriviamo ai giorni nostri con Dino Buzzati, che in veste di pittore dedica al gatto due dipinti, La signora gatta e Gatto siamese sul tappeto, ma sono tanti i pittori contemporanei si lasciano ispirare dalle fusa della nostra piccola divinità domestica. Li scopriremo presto.
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