Con Maria Christina Hamel di Milano Makers parte un ciclo di interviste dedicate al Fuorisalone 2014. Lascio la parola alla designer perché ci illustri il suo progetto, pensato e concretizzato dal gruppo che qui rappresenta.
«Milano Makers nella sua manifestazione SHARING DESIGN – il mondo 3D incontra il mondo 10D svoltasi durante l’appena conclusa settimana del design alla Fabbrica del Vapore, coprodotta con il Comune di Milano e il patrocinio di ADI (Associazione per il Disegno Industriale) si è ispirata alle teorie economiche della Sharing Economy, secondo la quale non è importante il possesso dei beni quanto il loro utilizzo condiviso; in questo modo idee, spazi e mezzi di produzione condivisi contribuiscono a raggiungere una massa critica tale da permettere di garantire più facilmente buoni risultati, anche di visibilità, a costi contenuti e una per i singoli makers.
Si è voluto, nelle 30 mostre tematiche, fra interno ed esterno porre l’attenzione sul lavoro presentato in gruppi non gerarchizzati. Spostando così il focus dall’oggetto finito alle modalità condivise per produrlo e presentarlo, accostando differenti mentalità produttive, mettendo in dialogo il mondo artigianale (10D) tradizionale e raffinato, con il mondo delle nuove upcoming technologies (3D).
Il palinsesto che ha formato l’ossatura della manifestazione si è formato secondo le direttive del Comitato Esecutivo dell’associazione, aggregando idee, persone, oggetti, ricerche sui materiali e le diverse tipologie produttive tipiche degli autoproduttori creativi. Abbiamo voluto così sostituire al singolo curatore il lavoro di gruppo con risultati estremamente positivi. In questa maniera è nata anche l’idea del concept store in cui sperimentare una modalità di proposta al pubblico delle autoproduzioni, secondo i temi propri della prossima Expo2015.
Grande attenzione è stata data alle tematiche ambientali sia nella parte esterna, Green Utopia, curata da Maurizio Corrado, sia nella parte interna, dove l’arredo essenziale è stato realizzato su progetto di Giorgio Caporaso, in cartone completamente riciclabile, con un uso quasi assente di colla e solventi, secondo le più avanzate tecniche ecosostenibili. Nello sviluppare il layout della parte interna alla Cattedrale ho pensato di porre al centro il grande tavolo circolare realizzato su concetto di Alessandro Guerriero, dove si sono alternate una quarantina di personalità legate in vario modo al design con micro conferenze. Da lì ho fatto partire delle linee prospettiche segnate da quinte su cui erano riportati i temi delle singole mostre con i nomi dei partecipanti, che delimitavano i vari spazi dei singoli gruppi, creando un collegamento ideale con il grande tavolo centrale di Design Capillare. Il tutto sovrastato da grandi installazioni realizzate in neon colorati sagomati tra cui la grande anamorfosi “Anamorphic Chair” progettata da Franco Raggi e Giorgia Brusemini».