Fuorisalone 2014 di corsa, in tutta fretta per vedere il più possibile, ma alla fine quest’anno ho visto poco o nulla, però ho visto il bello. Su suggerimento di un amico faccio un salto a Palazzo Serbelloni per godere di Hermès visto da Michele De Lucchi.
Nel suggestivo palazzo del neoclassico milanese opera dell’architetto ticinese Simone Cantoni, dove soggiornò, fra gli altri, Napoleone Bonaparte con la consorte Giuseppina, la scalinata elicoidale – illuminata di un color terra d’ambra baciata dal sole – ti avvolge in una spirale che ti accompagna nella stanza d’ingresso dove inizia un percorso di tessuti, lampade, contenitori, legni, sedute in colori caldi, penetranti… un viaggio in una terra avvolta di mistero.
Ma torniamo alla sala Gian Galeazzo, da dove parte il tutto e dove tutto a un tratto ti trovi in una sorta di giungla: sullo sfondo tessuti stampati con blu, viola, verdi e azzurri che partono dal soffitto e scendono a cascata sino a terra a coprire una vetrata, e legno che ti avvolge, sembra voglia abbracciarti, luce soffusa e alte piante in un richiamo alle colonie afro-indiane, così mi pare.
Lasciando alle spalle quest’atmosfera carica di sensualità passiamo alla Sala Napoleonica, dove l’architetto De Lucchi, giocando con un materiale a lui congeniale come il legno, ha “rivestito” le pareti di griglie appese e sovrapposte che danno l’impressione di attraversare il fiume Nilo nel momento in cui Mosè separò le acque per il passaggio del suo popolo, ma sembrano anche petali di fiori da staccare. Qui sono in esposizione le sue nuove creazioni (lampade) disegnate per Hermés, ma ci sono anche i pezzi della nuova collezione della maison francese. Oltrepassando la sala Napoleonica si entra nella sala Beauharnais, ed ecco uno spazio dedicato al relax con una dormeuse dai colori soft e un’elegante credenza dove riporre la stoviglieria da tè.
Il viaggio si conclude nella sala Parini: un divanetto per due con le poltroncine della stessa collezione ai suoi lati risaltano in maniera forte, accentuati dalla cornice di tessuti con stampe blu e bordeaux illuminate dalle luci di De Lucchi.
Usciti dal palazzo io e il mio amico ci ritroviamo nella caotica ma meravigliosa Milano che durante la Design-Week è la città più bella del mondo e dove il mondo in questa settimana ci si riversa in un avvicendarsi di feste in ogni dove, di suoni e colori e dove tutti ci si ritrova amici, seduti anche sui marciapiedi a fare quattro chiacchiere. È la Milano de ISaloni.