Si chiama “Siabbottoni” il sito di Simone Abbottoni che lo spiega così a chi vi entri per la prima volta: “N. 1. Si è l’inizio di Simone, e Abbottoni è il cognome N. 2. Si abbottoni – Imperativo di abbottonarsi – è un gentile invito rivolto a chi parla troppo e male”. Ma Simone Abbottoni è anche l’ideatore di Fantacentrica, dove i bambini si trovano a essere i designer dei loro sogni e te ne accorgi quando, camminando nella cattedrale della Fabbrica del Vapore, ti ritrovi a seguire un sentiero fatto dei loro disegni…
Simone, mi racconti Fantacentrica
Fantacentrica è una mostra di tavoli progettati da bambini e realizzati da diversi team costituiti da artigiani tradizionali, makers digitali e designer. A seguito di una lezione introduttiva, ho chiesto ai bambini di disegnare tavoli con caratteristiche speciali, diversi da quelli che siamo soliti vedere e usare. Ho scelto come tema il tavolo, perché è un oggetto che può contenerne altri. Le persone si riuniscono attorno al tavolo per mangiare, parlare, giocare, collaborare. È il mobile più sociale di tutti. Il risultato sono stati 58 disegni, tra cui ad esempio il tavolo che fa il moonwalk, quello che fa i compiti e il tavolo-juke box. In seguito questi disegni sono stati mostrati a soggetti con competenze molto diverse ma in questo caso complementari: esperti di programmazione e di robotica, falegnami, sarti, architetti e designer, i quali hanno scelto che progetto realizzare. Il mio compito è stato quello di formare i team di lavoro e di mediare tra le diverse esperienze delle persone coinvolte. L’obbiettivo era sì di realizzare i tavoli dei sogni dei bambini, ma anche far collaborare artigiani tradizionali e makers digitali, in modo che potessero condividere un punto di vista senza preconcetti, e staccarsi dai propri rispettivi tecnicismi. Fantacentrica è stata una mostra collettiva, ma è anche diventato un metodo progettuale, che mette sempre al centro la fantasia e le idee, per quanto possano sembrare irrealizzabili.
La realtà è il mezzo di comunicazione più importante di tutti…
È la frase che introduce il mio sito personale, è una frase che racconta un po’ del mio passato da media planner in un’agenzia pubblicitaria. Qualsiasi progetto è portatore di significato e di valori. Io provengo dal mondo della comunicazione e per me il design è anche un’occasione per comunicare, soprattutto in un contesto come quello attuale, in cui le persone stesse sono media in grado di veicolare e amplificare dei messaggi. Il mio punto di vista sul design mira a costruire un sistema di connessioni, in grado di produrre valore artistico, commerciale e semantico. Durante Fantacentrica tutti i soggetti coinvolti (FabLab, scuole, professionisti, pubblico, finanziatori) hanno beneficiato di questo sistema, grazie a un percorso fatto di formazione, cultura del fare e storytelling.