Un appassionato di design come me lo sa che andrà a scontrarsi sempre con qualcosa di nuovo, di stravagante e fuori dai parametri, anni fa i primi pezzi realizzati con il cartone ondulato, poi imbottiti con gym-ball, le sedie rivestite di formaggio olandese andato a male, ma rigorosamente chiuse in una teca perché come profumazione per l’ambiente, insomma!
Succede che, per caso, partecipi a un evento e incontri tanta gente di questo mondo, ma conosci soprattutto persone curiose, persone che devi approfondire, tipo Giovanni Del Vecchio e il suo DaD Design a domicilio. LO STRANO è che vedi i suoi pezzi, originali nulla da dire, inizi a dire… “uhm, carini” e ti ritrovi, dopo un po’, a dire… “fantastici!”
È il caso di dire… ma come nasce DAD?
Tutto è nato da una scommessa. Una mia amica aveva un divano che non voleva più. Era il classico “mobile della nonna” perfettamente funzionante, con una struttura in ferro e con i cuscini smontabili. La mia amica sarebbe andata all’Ikea la settimana successiva a prenderne uno nuovo. Allora io gli ho proposto un affare: “Io ti modifico questo divano e te lo faccio piacere, ma con gli stessi soldi del divano Ikea, paghi il mio lavoro”. Lei accettò! Da quel momento io mi presento come “Designer a domicilio”. La mia amica ha accettato la mia scommessa, ma il divano Ikea lo ha comprato comunque
Quindi lavori con gli oggetti
Non lavoro con gli oggetti, ma con le persone; il designer a domicilio non vuole lanciare una moda o uno stile, ma riceve soddisfazione direttamente dai suoi committenti. Non desidero creare nuovi oggetti per trovare persone che li comprino dall’altra parte del globo, ma cerco nuove persone per costruire oggetti che si adattino a loro. Il designer a domicilio svolge lo stesso compito di un arredatore o di un architetto che lavora fianco a fianco con la famiglia che gli fa costruire una casa: al posto di un intera casa però, si lavora con piccoli oggetti, ricordi, si cerca prima una relazione, si entra in empatia e poi si lavora con le proprie mani. Penso che sia il lavoro più bello che abbia mai sognato, ma è tutt’altro che semplice.
Giovanni Del Vecchio ha conseguito il diploma di primo livello all’ISIA di Faenza durante una performance; titolo della tesi UNA TESI VERTICALE, relatore Giovanni Levanti. Si è diplomato a pieni voti nel 2008 con la tesi: ERA DESIGN, relatore Stefano Caggiano. È curatore e senior designer del collettivo RESIGN e DOROTHY GRAY metadesign-studio. E tanto altro ancora…