Le iniziative di design sostenibile per preservare l’ambiente e migliorare la qualità della vita sono sempre più numerose. Si parla di eco-fashion, eco-bijoux, eco-design: tutti i settori creativi sono coinvolti e si stanno impegnando a ottimizzare i consumi e ridurre gli sprechi.
Sono tantissimi i prodotti lanciati sul mercato etichettati come “proposte ecocompatibili”. Un esempio sono le le sneakers biodegradabili dall’azienda olandese Oatshoes. Scarpe sportive, realizzate con materiali naturali come sughero, cotone biologico, materie plastiche speciali recuperabili nel ciclo produttivo. Ma l’idea più curiosa è stata quella di inserire dei semi all’interno della linguetta superiore delle scarpe: quando le sneakers diventano inservibili si possono sotterrare, così durante la decomposizione i semi germoglieranno dando origine a una pianta.
Se invece siete dolci-dipendenti e creativi potete cimentarvi in un’attività molto trendy: il riciclo della carta delle caramelle o dei dolcetti. Tutto è iniziato con le borse, ma ormai con le carte di caramelle si sfila anche in passerella, come succede con gli abiti della deliziosa e giocosa collezione Candy Wrapper Dress.
Ma la fantasia si scatena nei materiali. Oltre al cotone biologico, lino, lana, bambù e pvc riciclato, le sfilate presentano talvolta materiali e fibre naturali quasi incredibili. Per esempio le piume dei polli, la cui cheratina potrebbe essere usata per creare fibre leggere e molto resistenti, o la seacell, fibra contenente cellulosa di alga marina di alta resistenza e bassa percentuale di restringimento, con le proprietà antinfiammatorie e antipruriginose tipiche delle alghe marine. Oltre all’ubiqua soia, detta anche “cachemire vegetale”, in Giappone le banane sono utilizzate fin dal XIII secolo per produrre un tessuto leggerissimo impiegato per i kimono. Ci sono poi i tessuti derivati dagli scarti del caffè: offrono rapido assorbimento del sudore, protezione contro i raggi solari, antiodore. Il più strano di tutti è però la pelle di salmone: per riutilizzare questo grande scarto dell’industria alimentare sono stati inventari metodi per creare cinture, borse, scarpe, persino mobili. Il designer Isaac Mizraniny per esempio ha creato un’intera collezione con questo materiale.
Fra bijox e design, segnaliamo la particolarissima collana luminosa Lux di Mae Yokoyama, che per risplendere utilizza il fotovoltaico: i ciondoli che la compongono sono infatti a pannelli solari.
Infine, al Salone del mobile di Milano ha partecipato l’Ortofabbrica, manifestazione ecosostenibile del Fuorisalone. Promossa e sostenuta dal designer Angelo Grassi, ha proposto arredamenti ecocompatibili realizzati con materiali di recupero e prodotti naturali.