Ci sono entrambi, sole e neve, il pomeriggio del 26 gennaio a Borgotaro. In pieno centro storico, l’accogliente Biblioteca Manara ospita una nuova presentazione dello slow book “Il sole e la neve”, in una saletta gremita dove non manca nessuno: sindaco, vicesindaco, assessore alla cultura e presidente della Fondazione Manara. Oltre naturalmente a un pubblico curioso.
A fare gli onori di casa è il sindaco di Borgotaro, sottolineando come eBook, eReader e tablet cambino il nostro modo di approcciarsi alla cultura, strumenti validi ma privi delle preziose esperienze sensoriali – tattile, visiva, olfattiva, e perché no sonora – legate alla carta. Poi, introdotti da Massimo Beccarelli, Luigi Alfieri ed Enrico Robusti si alternano negli interventi con la sintonia possibile solo a una collaudata coppia di amici, raccontando la nascita del libro da due diversi punti di vista. Qualche brano dà il via a commenti sul testo: la descrizione delle stelle viste con gli occhi di un bambino fanno dire all’autore che “se la vita è un mistero in quelle quindici righe c’è tutto, la vita è una ricerca che inizia da piccoli… certe domande nascono all’improvviso, dal nulla, e poi continuiamo a farcele per tutta la vita”, mentre le righe sulla scuola di Morbello suscitano ricordi sull’emozione dell’imparare. “Borgotaro mi porta fortuna”, dice Alfieri raccontando un aneddoto e ricordando il suo libro sugli emigranti, “e poi ho tanti amici qui”.
Segnalato da Vittorio Sgarbi come miglior pittore del 2012, Enrico Robusti racconta invece come da anni realizzi gli schizzi su cartapaglia, scelta in questo caso – con felice coincidenza – per evocare un’epoca. Per le illustrazioni de “Il sole e la neve” ha scelto il pastello, tecnica particolare che può dare altissimi risultati, e un tratto asciutto, nervoso, espressionista, che scava negli animi dei personaggi. I disegni sono dodici, uno per ogni mese, ma solo in pochi casi la stagione è identificata con precisione; come novità, per la prima volta si è cimentato in disegni corali. Curato nei minimi dettagli, il risultato è stato ottimo: i disegni stampati sembrano in realtà originali. Il bello di lavorare con un ex compagno di classe? “Non ho avuto bisogno di chiedere niente per disegnare, sapevo già tutto”.
“Il sole e la neve” ha anche una missione precisa: ricordare all’uomo di oggi i valori della cività contadina. I dodici mesi dell’anno sono stati narrati con precisione proprio per ricordare al lettore il susseguirsi delle stagioni con i loro cambiamenti, per recuperare una consapevolezza quasi persa: che l’uomo è fatto per vivere nella natura.
Libro-oggetto da collezione prodotto a Parma, “Il sole e la neve” dà un senso alla nostra civiltà e la fotografa; Fermoeditore ha saputo realizzare un’opera di design, artigianale, di buon gusto e altissima qualità, pensato anche per l’estero grazie al doppio testo italiano e inglese: già presentato alla Fiera del libro di Francoforte, è in attesa di volare anche in Russia e USA.
Con un augurio di lunga vita ai libri di carta, l’incontro è terminato nel migliore dei modi: verso una cena a base di ottimi funghi locali.