Un filo rosso corre lungo tutte le mostre organizzate dalla Fondazione Magnani Rocca: quello dei dipinti conservati presso la collezione permanente e che – singoli o a piccoli gruppi – di volta in volta si trasformano in protagonisti e si circondano di un percorso di approfondimento monografico sul loro autore.
La mostra autunnale del 2013 è dedicata a Filippo de Pisis (Ferrara, 1896 – Milano, 1956): pittore che è sempre appartenuto a una dimensione internazionale, ma che negli ultimi anni è pressoché scomparso dalle scene museali italiane. Il “ferrarese errante” torna quindi a far parlare di sé a Mamiano di Traversetolo, dove fin dal 1941 dialoga con le altre opere di artisti italiani ed esteri, con un selezionato “meglio” della pittura del Novecento. Proprio in quell’anno, infatti, il proprietario-collezionista Luigi Magnani conobbe il pittore a Roma, forse tramite una comune passione per la musica: ne nacque un rapporto di lunga durata che arricchì la villa di dipinti quali W Mozart, Interno dello studio e Tacchino, e negli anni a seguire l’inquietante Gli albatri del 1946 e altri.
Formatosi come letterato, De Pisis iniziò a dedicarsi alla pittura dopo i contatti con i Dadaisti e con la Metafisica di De Chirico e Savinio, correnti conosciute a Roma durante i suoi primi spostamenti: la mostra documenta questa prima fase con dipinti poco conosciuti in cui si riconoscono forti i modelli del giovane artista che in quel periodo scopre anche l’atmosfera della metropoli, della città brulicante di vita che dipinge in plein air: da questo momento in poi uno dei suoi temi preferiti, assieme alle nature morte e ai ritratti di derelitti, poveracci e miserabili.
De Pisis incarna “lo spirito inquieto del viaggiatore instancabile ed errabondo: i suoi orizzonti si spostano in continuazione tra l’Italia e la Francia, in movimento costante” (P. Campiglio), un movimento che lo porterà da Ferrara a Roma, Parigi, Londra, Milano, Venezia, solo per citare le principali mete ripercorse anche nell’esposizione. In ognuna egli respira un’aria diversa, soprattutto si immerge in una luce differente che riesce a rendere attraverso un cromatismo personalissimo e a unire a toni spenti, “amari” e quasi monocromi, tocchi di violenta luminosità.
Man mano che il suo stile si definisce, piccole figure nere – esseri umani senza personalità – si stagliano direttamente sulla tela grezza, in un’aura di assenza di colore. La luce è vicina a quella degli impressionisti, ma la materia è differente: elabora il dato sensibile ed è pervasa di un senso misterioso e drammatico, sempre teso a una profonda inquietudine e a un senso di caducità. E negli ultimi dipinti, quelli che De Pisis realizzò dal ricovero di Villa Fiorita, malato di aterosclerosi, il suo segno si fa incredibilmente vicino all’informale.
DE PISIS EN VOYAGE
Roma Parigi Londra Milano Venezia
Fondazione Magnani Rocca
via Fondazione Magnani Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma)
a cura di Paolo Campiglio
Catalogo Silvana Editoriale (192 pagine, € 20,00 in sede di mostra)
13 settembre – 8 dicembre 2013
dal martedì al venerdì orario continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17)
sabato, domenica e festivi orario continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18)
lunedì chiuso
Ingresso € 9,00 (comprensivo delle Raccolte permanenti)
Info
Tel. 0521 848327 / 848148
e-mail: info@magnanirocca.it