Carlo Bugatti, pioniere del Liberty italiano
martedì, 07 novembre 2017
di Petra Cason Olivares Sentendo nominare “Bugatti”, a chiunque ancor oggi verrebbe spontaneo il collegamento con la nota casa automobilistica alsaziana, probabilmente ricordando vagamente le forme eleganti di una carrozzeria “fin de siecle”. Tuttavia sarebbero in pochi ad associare il nome Bugatti alla figura di Carlo, padre dell’imprenditore automobilistico Ettore, raffinato ebanista e sorprendente innovatore
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La strana creatura di un saltimbanco
venerdì, 03 novembre 2017
di Salvo Taranto È il “romanzo futurista” per eccellenza, tanto da autodefinirsi così nel proprio sottotitolo. Il codice di Perelà è una strana creatura partorita a Milano da Aldo Palazzeschi nel 1911. Sono tempi di grande opposizione al romanzo tradizionale, una resistenza capeggiata soprattutto dalla rivista “La Voce” di Prezzolini e Papini. Il panorama letterario
Elisabetta sul comò: i gadget della regina
sabato, 21 ottobre 2017
di Francesca Codeluppi Elisabetta II è una donna oggetto. Parrebbe l’incipit dell’ennesimo saggio sociologico sulla condizione della donna nel nostro tempo, mirante a porre in luce le difficoltà e le asperità che l’appartenere al gentil sesso talora comporta. E invece no: l’affermazione di cui sopra è mirata, ragionata e da intendersi in modo letterale. Di
Un lavoro chiamato fantasia: Riccardo Guasco
sabato, 07 ottobre 2017
di Rossella Romito Sarebbe curioso montare una telecamera e filmare la mimica facciale delle persone che guardano per la prima volta le illustrazioni di Riccardo Guasco. Sarebbero espressioni a metà tra il divertito, il rapito, il meravigliato e lo spiazzato. Sin dal primo colpo d’occhio appare chiaro che tra i suoi modelli ci sono soprattutto
Librerie da sogno: Palazzo Roberti a Bassano del Grappa
mercoledì, 04 ottobre 2017
di Salvo Taranto Gianrico Carofiglio l’ha definita “la più bella libreria del cosmo quantistico” e non è affatto l’unico a pensarla così. A essersi innamorati di un luogo in cui atmosfere classiche e moderne si esaltano a vicenda sono stanti tanti altri autori, italiani e stranieri. La libreria Palazzo Roberti è dal 1998 un gioiello
Depero e la bottiglietta del Campari Soda: una storia lunga 80 anni
domenica, 01 ottobre 2017
di Rossella Romito Chissà se negli anni Venti, mentre progettava un modello di legno simile al futuro corrispettivo in vetro, Fortunato Depero pensava che, dopo ottant’anni, avremmo continuato a parlare della sua bottiglia disegnata per il Campari Soda. È ovvio che non lo sapremo mai, ma non possiamo negare che alcuni oggetti siano entrati a
Un architetto devoto al lavoro: Angiolo Mazzoni
mercoledì, 20 settembre 2017
di Nuccio Rotolo Il Ventennio fascista ancora oggi si presenta come ambito di studio ricco di spunti. Suscitano interesse, ad esempio, le complesse e talora oscure dinamiche istituzionali che hanno presieduto l’idea dell’Architettura di Stato, la quale, riconoscibilissima nell’intero stivale, isole comprese, caratterizza l’immagine dello Stato su tutto il territorio nazionale. Porti, ferrovie, edifici postali,
Burlesque, ma con bon ton!
sabato, 16 settembre 2017
di L.M.F. La ricerca della felicità, compresa quella erotica, è innata nell’uomo, ma i mezzi per arrivarci si possono imparare. Parola di Betty Rose, ideatrice unica in Italia del Bon Ton Burlesque, che deriva da una matrice prettamente italiana, ispirata al Teatro di Rivista, e alla quale lei – al secolo Piera Cipriani – aggiunge
Lunga vita al Barbanera
venerdì, 07 luglio 2017
di Amélie Giannotta Lo studiavamo a scuola e, troppo piccoli, non ne capivamo la portata. Ma quel venditore di almanacchi che cercava di convincere il passeggere ad acquistare il suo lunario, nella celebre Operetta Morale di Leopardi del 1832, ne avrebbe fatta di fortuna se sotto al braccio avesse avuto i Barbanera. Ai giorni nostri,
Critica del critico gastronomico – Quinta e ultima parte
martedì, 20 giugno 2017
di Giovanni Ballarini Una critica gastronomica di élite, già di per sé monca, almeno in parte è sbagliata. La critica gastronomica non dovrebbe neppure divenire un “mestiere”, e tantomeno una “condanna”, sia per chi la fa e sia per chi la subisce, la condanna di un mestiere che obbliga ogni settimana, cinquantadue settimane l’anno, a