Galya Popova ha saputo da sempre di voler diventare un’artista. Nata a Mosca nel 1978, ha frequentato sin da bambina studi artistici e scuole d’arte. A sei anni inizia già a dimostrare di avere un talento eccezionale, e il suo insegnante la fa passare a uno studio per adulti. Mentre continua a formarsi nel tempo libero, facendo diventare l’arte l’essenza della sua vita, si diploma nel 1998 alla Moscow Academic Art School “In memory of 1905”, con indirizzo teatrale
Successivamente si laurea alla Moscow State University of Service, nel 2005, con indirizzo disegno del costume. Per lei fare l’artista è la professione più bella del mondo. “È semplicemente una grande gioia poter dipingere, fare arte, sentire i colori, le forme. Fa parte di me, ormai non potrei immaginare di fare altro”, mi spiega.
Galya è un’artista a trecentosessanta gradi. Ora è conosciuta per i suoi quadri poetici e suggestivi, ma prima di poter vivere della sua pittura ha dovuto svolgere lavori in ambienti austeri e atmosfere lontane da quelle che si respirano facendo arte. Uno di questi lavori, per esempio, era fare la redattrice per Cosmopolitan Russia. Ma anche altri lavori artistici, come la creazione di una propria linea di Alta Moda, si sono rivelati per lei poco soddisfacenti. “La moda è un ambiente che non fa per me. Si dipende da tante persone, mentre lavorando come pittrice dipendo solo da me stessa”, dice decisa. Anche il lavoro come illustratrice e grafica di copertine per varie case editrici russe non era sempre del tutto appagante. Vedersi cambiare il proprio lavoro in peggio non è facile per un artista, se principi d’estetica devono abdicare a motivazioni semplicemente pratiche o di mercato.
Presto però inizia a lavorare come pittrice, poi nel teatro, collaborando con Natalia Shirokova, la Pina Bausch russa del teatro danza. Disegna costumi per diverse performance e, grazie alla sua passione per i libri, continua a collaborare con importanti editori russi per la creazioni di copertine, ma questa volta mantenendo la libertà del lavoratore freelance. Così ha curato le copertine per i libri di Marianna Gontcharova per l’editore EKSMO, illustrato La scuola degli sciocchi di Sasha Sokolov per l’editore russo OGI, e il libro Die Grenze liegt am Horizont di Marco Grosse per la casa editrice tedesca Bernstein-Verlag.
In Italia per ora ha esposto due volte a Roma, la seconda delle quali come uno dei rappresentanti ufficiali della Federazione per l’anno dell’interscambio tra Russia e Italia. Nel 2013 ha annunciato che sarà presente sulla penisola con nuove mostre.