Allegro è bello, allegro è felice, allegro è arte.
E l’allegria di Nicoletta Belletti è contagiosa: la trasporta una risata trasparente, colori squillanti, dipinti che fuoriescono dalla superficie e invadono con energia lo spazio circostante.
In principio furono solo fiori, ma non teneri mazzolini inquadrati in piccole tele dai colori pastello… i fiori di Nicoletta sono giganteschi, riempiono pannelli di grandi dimensioni (“…non ho mai avuto il blocco da foglio bianco” ammette sorridendo l’artista) ed esplodono su sfondi scuri o chiari che creano un netto contrasto con i toni dei petali. Contrasto che è doppio ed enfatizzato dal gioco tra la superficie lucida della base ottenuta con dei vetrificanti e gli impasti di resina ad altorilievo che delineano i soggetti e riescono a dare da un lato il senso della gestualità – quasi da action painting –, e dall’altro una morbidezza che nessuna opera bidimensionale saprebbe creare.
Dai fiori agli animali, per Nicoletta, il passo è stato breve. Da emiliana non poteva che prendere confidenza prima di tutto con i maiali, con i loro buffi musi dal naso rotondo e dal colore rosa; poi le dolcissime mucche, gli asini ironici, le meduse oniriche, i ritratti degli animali domestici che le vengono spesso commissionati – il merlo indiano o il barboncino cotonato – con tanto di racconti dettagliati sul carattere delle bestiole, per far meglio saltar fuori la vita, e gli affetti, dietro alle pennellate. Proprio con gli animali, le galline di Io e le mie amiche, Nicoletta Belletti è stata selezionata per la sezione parmense della Biennale di Venezia del 2011 curata da Vittorio Sgarbi.
Da allora l’artista non ha mai smesso di sperimentare, e il suo atelier ne porta le tracce, tra barattoli e spray, ritagli di giornale e vasi pieni di ghiaia sottile; di recente ha provato a sostituire le resine con la panna montata, in un gioco artistico tra pittrice e pasticcieri, e negli ultimi mesi ha realizzato Compagni di strada in omaggio ai negozianti della via che ospita la sua vetrina, una serie di ritratti fotografici su cui ha steso barocchi ornamenti, abiti napoleonici, uccellini svolazzanti e – immancabili – infiorescenze di ogni tipo.
Se l’arte ha il ruolo incontestabile di rappresentare le emozioni, i sentimenti, la realtà, quella di Nicoletta Belletti porta in superficie la spensieratezza che sta dentro ciascuno di noi, il desiderio di lasciarsi andare ai colori e alle forme morbide, ai profumi che sembrano sprigionare dai pistilli e agli occhi ammiccanti e sorridenti dei nostri amici animali.