Nuova presentazione per l’ultimo nato Fermoeditore, Giallo come un gatto blu. Questa volta la location era a Milano, nella sede dello I.E.D. (Istituto Europeo di Design) di via Bezzecca. Titolo dell’incontro, “Giallo come un gatto blu: dalla tesi al libro”.
Presenti anche stavolta gli autori – Giulia Coppola, Silvia Magnani e Paolo Zadra – che hanno spiegato il loro progetto a una platea composta da circa cinquanta allievi dei licei artistici cittadini, attenti e curiosi di conoscere i dettagli dell’avventura “gatto blu” direttamente dai tre protagonisti.
Aiutati da un proiettore, i ragazzi hanno spiegato le illustrazioni del libro pagina per pagina, dettagliando lo svolgimento dei racconti – si tratta della stessa storia raccontata da tre punti di vista differenti, quello di un bambino, di un assassino e di un detective, suddivise in tre volumi separati – e parlando delle proprie scelte stilistiche. Anche la trama è particolare, e fa delle lacune un pregio: il non detto aggiunge mistero e lascia spazio alla fantasia.
Gli autori sono quindi passati a descrivere i “segreti” del libro: unendo i tre retrocopertina si ricompone la mappa dei luoghi dove si svolge la storia, e ognuna delle sezioni è disegnata con uno stile che cambia secondo il personaggio (per esempio il bambino usa colori a matita e sbava); poi, i tre volumi sono legati dalla coda del gatto, che per dare l’idea dell’inseguimento si snoda nelle prime pagine interne: unendole si ottiene un gattino con una lunghissima coda. Le copertine invece danno ai libri una sequenza precisa, che si può stravolgere iniziando a leggere da dove si preferisce.
Giulia, Silvia e Paolo hanno poi spiegato ai potenziali futuri allievi dello I.E.D. le tecniche utilizzate, rispondendo ad alcune domande del pubblico; ultime ma non ultime le considerazioni sulla crescita personale legata alla tesi: i ragazzi hanno imparato a lavorare in gruppo, sono stati stimolati a utilizzare nuove tecniche di disegno, e hanno dovuto prendere in considerazione il punto di vista di un possibile lettore, uscendo dall’ottica scolastica.
E il gatto blu? “Cercavamo un elemento che unificasse i tre libri, infatti il gatto è disegnato da una sola mano, quella di Giulia… il gatto nero è un elemento tipico del noir ma volevamo fare qualcosa di diverso per creare curiosità”.
Fra il progetto e il prodotto finito ci sono di mezzo le scelte editoriali: un formato ridimensionato, una brossura particolare grazie alla quale le pagine dei libri non hanno coste più spesse o margini di rilegatura, la scelta di tradurre i testi in inglese.
Un incontro ben riuscito insomma quello di sabato 18 gennaio, con grande soddisfazione del pubblico: i tre autori si sono ritrovati a firmare i loro primi autografi.
Le immagini sono state realizzate da Davide Bertuccio, allievo I.E.D. al primo anno di fotografia