È il 22 maggio 1947: nel ristorante del MoMA di New York Robert Capa, David Seymour “Chim”, Henri Cartier-Bresson e George Rodger fondano un’agenzia fotografica che prende il nome da una bottiglia di champagne. Nasce la Magnum e inizia una storia di fotogiornalismo e fotografia che segna il Novecento e prosegue anche oggi con professionisti di primo livello e con scatti indimenticabili.
A Cremona una mostra ripercorre i precedenti e i primi reportage dei fondatori dell’agenzia, mettendo in evidenza non tanto le singole fotografie, ma la genesi di una cooperativa che ha rivoluzionato le regole della professione, mettendo al centro l’autonomia dei fotografi, un nuovo modo di raccontare con le immagini, un rispetto assoluto per l’inquadratura – che non può mai essere arbitrariamente tagliata – l’attenzione per le didascalie e, soprattutto, il principio secondo il quale gli autori mantengono la proprietà dei negativi. Per capire la portata dell’iniziativa, basti pensare che gli anni immediatamente precedenti alla fine della guerra sono quelli in cui la rivista “Life” sconvolge il criterio dell’impiego delle immagini, che da quel momento assumono un ruolo cruciale anche negli altri magazine.
I fondatori, nonché amici, ebbero vicende divise e accomunate dalle guerre. La Guerra civile spagnola dal 1936, quella fra Cina e Giappone del 1938, la Seconda Guerra Mondiale (i celebri, e soli, scatti dello sbarco in Normandia sono di Capa, mentre Rodger è primo fotografo a entrare nel campo di concentramento di Bergen-Belsen), quella d’Indocina del 1954. E poi la grande storia della nascita dello Stato di Israele con il reportage di Robert Capa; l’indipendenza dell’India e i funerali di Gandhi di Cartier-Bresson, che ha avuto la fortuna di incontrare il Mahatma solo un’ora prima che venisse assassinato. Proprio in due differenti situazioni belliche perdono la vita sia Robert Capa – in Indocina – sia Chim – in Egitto.
I quattro fotografi, con le loro diverse personalità evidenti negli scatti, si spartiscono le zone di competenza mondiale per poter coprire tutti gli eventi importanti: è così che Rodger intraprende un lungo viaggio in Africa dove entra in contatto con la vita della comunità Nuba in Sudan, mentre David Seymour Chim, su incarico dell’Unicef, realizza un toccante reportage sui bambini orfani di guerra in Europa.
Riunite per la prima volta tutte insieme, queste intense serie, oltre a offrire uno spaccato dell’avvio dell’agenzia Magnum, che da allora accomuna i fotografi sotto l’insegna di uno sguardo “umanitario” e dell’attenzione alle persone e alle loro condizioni di vita, incoraggiano una riflessione sul ruolo del fotogiornalismo nel mondo dell’informazione globale.
La nascita di Magnum. Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, George Rodger, David Seymour Chim
A cura di Marco Minuz
Museo del violino, Cremona
Fino all’8 febbraio 2015
Info: +390372808804